| Incontri preparatori con le scuole |
Silvia Casanova | Verbale 23-10-2008 |
All’appuntamento di oggi sono ospiti due insegnanti: Patrizia Canavesi, che collabora già da tempo con il Gruppo e una sua nuova collega, Anita Di Mineo.
Sono al gruppo per programmare un intervento con gli studenti di un istituto professionale in cui entrambe lavorano, a Busto Arsizio.
Vengono fatte diverse proposte: una serie di concerti in tre teatri (Saronno, Busto Arsizio e Abbiate Guazzone) e un intervento da articolare in diverse tappe con gli allievi dell’Istituto.
Le insegnanti comunicano senza mezze parole che la realtà della loro scuola è molto problematica:
Proviamo a individuare dei temi di riferimento per interagire con gli studenti che ci sono stati descritti.
Curzio: la violenza sotterranea vs la violenza manifesta. La violenza che si prova nel sentirsi disconosciuti pesa non meno di quella del sentirsi aggrediti.
Silvia: la rabbia.
Virginia: il potere.
Anita: come raggiungere il rispetto di sé e delle regole.
Antonio: essendo la rabbia e la violenza espressioni di disagio e di sofferenza profonde, penso che chi abusa cerchi la sua vittima proprio in chi è capace di esprimere il proprio dolore. Il bullo aggredisce la persona che riesce a comunicare quel dolore che lui ha bisogno di nascondere a se stesso.
Livia, tenendo conto degli interventi di Curzio, Cristian e Antonio pensa a due concetti cari al gruppo:
Bledy: dare una prospettiva (un futuro) credibile agli studenti.
Alessandra: il tema del nemico e il tema dell’autorità, che si lega da un lato al rapporto con le regole e dall’altro al rapporto con una figura di riferimento (AUTOREVOLEZZA vs AUTORITARISMO).
(Viene ricordata la considerazione di Armando sull’autorità che urla o che fa parlare: detenuto di notte e detenuto di giorno).
Pasquale crede che in una scuola con problematiche così pesanti non sia opportuno affrontare il tema delle regole in modo frontale; suggerisce di partire con il tema della rabbia per arrivare gradualmente all’importanza di sentire la regola come uno strumento per impiegare le proprie forze anziché come un ostacolo.
I temi che sono emersi nell’incontro di oggi sono stati:
Aparo segnala che i temi di cui parliamo con gli adolescenti non devono essere comunicati sotto forma di predica, ma essere mediati ed esemplificati dalle nostre stesse storie.