| Prof. Edoardo Boncinelli |
Qualche link per cominciare a conoscerne
Tra i libri pubblicati, recentissimo: Il male. Storia naturale e sociale sulla sofferenza
Il prof. Edoardo Boncinelli ha già incontrato il gruppo Trsg al convegno su La sfida.
Alcune domande al convegno sul male,che riprendono i temi trattati dallo scienziato nel suo ultimo libro.
- In una recente intervista sul suo ultimo libro lei dice che nessuno è, nei diversi momenti della vita, completamente sano. Vuol dire che siamo condannati a vivere nella patologia?
- Sulla base della Sua classificazione delle tre forme di male (il male non causato dall’uomo, quello causato dall’uomo e quello interno a noi stessi) desideriamo porle una domanda in relazione alla 2° e 3° categoria di male: quale strategia della salute possiamo ragionevolmente perseguire, visto che viviamo sempre in uno stato di malattia?
- Lei dice ancora che “alla natura non interessa ciò che di noi accade una volta superata l’età riproduttiva”. Ma la vita media dell’uomo è oggi ben oltre i 40 anni. Quali compiti e quali mete pensa siano compatibili con un individuo che –come Lei dice- è stato abbandonato dalla natura a se stesso?
- Lei ci ricorda che all’uomo spetta fare i conti con il “… vuoto lasciato dal depotenziamento degli istinti”. Come può l’uomo provvedere allo sfilacciamento della trama garantita dagli istinti?
- Lei dice: “È come se esistesse un punto di non ritorno, superato il quale le cose vanno avanti quasi da sole” C’è modo di distinguere il punto di non ritorno da quello che lo precede o dobbiamo pensare che ogni momento della vita è, per i momenti successivi, un punto di non ritorno? In altre parole, il grado di libertà che l’individuo ha rispetto a ciò che può fare o no da cosa è definito?
- In conseguenza di una corteccia cerebrale particolarmente sviluppata noi ci poniamo domande e confrontiamo la nostra esperienza della realtà con quella della realtà attesa o con quella della quale abbiamo nostalgia (il ganzfeld di cui parla Funari). Ne seguono spesso delusione e disagio. La nostra mente –Dice Boncinelli- “… fruga, mesta, registra, compara, interroga, ipotizza, verifica e poi ci presenta il conto”. Si può fare in modo che il nostro conto non sia costantemente in rosso?