Le prime luci |
Francesco Leotta, Silvia Casanova | 17-04-2011 |
Alle prime luci dell’alba mi ritiro, come fa la notte nel silenzio, per ascoltarmi.
Sono capace di stare con gli altri in questo spazio? L’abitudine di stare in silenzio invade lo spazio per sentire il mio dolore; lo sento solo nelle ossa, battute come le inferriate.
Qui l’unica regola è studiare, assimilare e portare agli incontri il beneficio che se ne trae; il mio è stato a lungo termine, venticinque anni che non posso spiegare.
Prevenzione è una parola che piace ai dottori. Piace a chi è convinto che il virus debba essere curato nonostante in apparenza sembri troppo tardi.
Si tratta del virus della povertà, della megalomania, dell’illusione che una vita ricca di lussi ti faccia uomo. Ma hai già consumato 30 anni, gli anni di un mutuo che pagano una casa. C’è il virus dell’invidia, il virus dell’accanimento, il virus che offusca la capacità di riconoscere gli altri come simili a te.
Noi cerchiamo di prendere il virus dell’evoluzione, un percorso che ha come meta la soddisfazione di contribuire a coltivare lo spazio per la prevenzione e il bene comune.