Le domande sul Virus

Antonio Tango

08-03-2011
Delia Russo e Antonio Tango - Foto di Alessio Ferraro

 

Ti sembra che il virus delle gioie corte riguardi una specifica categoria di persone?

Credo che il virus delle gioie corte riguardi tutte quelle persone che per una ragione o per l’altra trascurano il valore “naturale” della crescita personale, disconoscendo l’altro come valore e soprattutto disconoscendo la parte costruttiva di sé.

 

Quali ti sembrano le condizioni ambientali che rendono le persone più permeabili al virus?

L’emarginazione e la discriminazione.

 

A parità di condizioni ambientali, quali sono le condizioni soggettive che rendono più vulnerabili al virus?

Un soggetto è più esposto al virus quando non si sente amato, riconosciuto, ascoltato, valorizzato. Quando si sente tradito, quando non sa comprendere né indirizzare la propria rabbia, e soprattutto quando mette in discussione la figura di chi dovrebbe guidarlo nella crescita. Accanto a tutto, questo è più esposta al virus la persona che vive nel segno del narcisismo e della brama di potere.

 

Chi e con quali strimenti potrebbe o dovrebbe fare qualcosa per contrastarne l’avanzata?

Chi non ha preso coscienza delle proprie paure, delle frustrazioni, del malessere e della propria rabbia, può e deve mettersi in discussione. Deve lasciare spazio a tutte quelle domande che non si è mai posto o che non ha mai espresso. Deve rinunciare alle vecchie certezze e lasciare spazio ai dubbi, quei dubbi che si possono comprendere solo con il dialogo e il confronto con l’altro. Solo questo permette di identificare e di migliorare i propri progetti.