Il falsario |
Ivano Moccia | 18-10-2009 |
Mia cara e profumata signora sei sempre stata al mio fianco, rendendomi forte e sicuro soprattutto quando mi sentivo fragile, insieme camminavamo come due amanti nei vicoli più oscuri e degradati della città.
Ti ho sempre cercato come un sonnambulo. Mi avvolgevi nella notte e mi cullavi con quel manto bianco facendomi perdere la mia identità. Come un falsario sfuggivo da chi ha sempre voluto il mio bene e intanto perdevo le cose più belle e semplici.
Oggi sono qui a scriverti per farti sapere che voglio cancellare la tua ipnosi per riprendermi la mia vera immagine che tu e io abbiamo cancellato.