Sabbia e sassi |
Antonio | 18-03-2006 |
E’ una cosa che può danneggiare la vita di una persona a tal punto da renderla uno scarto della società. Come si arriva alla conoscenza vera e propria? Secondo me per due motivi.
Per il desiderio di qualcosa o di qualcuno da cui siamo particolarmente attratti, tanto che, tramite essa, la otteniamo e nello stesso tempo la perdiamo (dal niente è venuta e nel niente è andata via). E ci troviamo al punto di una partenza che sta per terminare.
L’altro motivo è la curiosità della sensazione che dà al tuo migliore amico d’infanzia. Lui, che è cresciuto insieme con te, trova in lei qualcosa di positivo, e con quel poco di curiosità che a noi basta, ci troviamo al tavolo di un appartamento a parlare con qualcuno che abbiamo sempre avuto al fianco, che ci ha sempre dato attenzione, appoggio, stima e rispetto e con il quale ci facciamo delle domande. Che gusto c’è? Come ti senti? Cosa succede dopo averlo fatto? E tra una domanda e l’altra provi a metterci il dito assaggiandola con la lingua.
Poi, passando un po’ il tempo, ti ritrovi lì a farlo abitualmente come fumarti una sigaretta e non ti accorgi che dentro di te qualcosa sta per spegnersi. Ma tu quella volta rara che ci pensi, lo ignori, non dai peso e importanza a quella cosa che stai per perdere e non si sa quando potresti riaverla. E’ come trovarsi in un deserto da soli a vedere solo sabbia e sassi e pensi che, se non bevi presto, non hai speranza di vivere.