Riscrittura del mito |
Livia Nascimben | 30-04-2010 |
Concetti estratti dagli incontri tra il Gruppo della Trasgressione
e gli studenti di Tradate e Saronno del 15/19/26/29 aprile 2010
SCENA 1 - IL CONTESTO. Corinto è senz'acqua
Le donne del paese si confrontano sulle difficoltà che hanno da quando in città manca l'acqua: Maria non riesce più a bagnare le piante e i pomodori dell'orto sono ormai tutti marciti, Rosa non può più fare la pasta per la sua famiglia, Giovanna è costretta a mandare a scuola i propri figli sporchi perché non riesce più a lavarli e Consuelo non può più nemmeno allattare il proprio figlio al seno.
La Costituzione dichiara che ogni cittadino ha il diritto di crescere in un ambiente dove la libertà di ognuno sia garantita, ma esistono contesti in cui mancano gli strumenti per onorare il diritto alla vita. |
SCENA 2 – Sisifo è pressato dal problema da risolvere
Gli uomini tornano a casa dal lavoro distrutti, i campi non possono essere irrigati e le mucche sono così magre da non riuscire a dare latte. Decidono allora di riunirsi in assemblea. Poi vanno da Sisifo a comunicare le due proposte emerse durante la discussione:
Di fronte a un problema che pare insormontabile, l’individuo può cercare una soluzione che gli dia l’illusione di avere arginato il problema o tollerare l’incertezza e servirsi di tutti gli strumenti a disposizione per giungere alla meta, accrescendo nel frattempo le proprie competenze. |
SCENA 3 – Mentre Sisifo cerca una soluzione, vede Zeus in compagnia di una ninfa…
Sisifo cammina poco fuori la città indeciso se seguire la strada più veloce della trasgressione o quella più lunga del confronto e dell’impegno. Zeus, credendo di non essere visto, seduce e inganna una ninfa.
Un adulto o una persona che si propone come guida offre una promessa di cambiamento a basso prezzo a un adolescente che, avendo voglia di diventare adulto in fretta, scambia la crescita con il conseguimento rapido di risultati gratificanti. |
Sisifo vorrebbe confrontarsi con Zeus su come meglio procedere per la questione dell’acqua, ma visto l’abuso, desiste.
Di fronte a un’autorità che si dimette dal suo ruolo, l’individuo tendenzialmente si sente tradito, prova rabbia e, spesso si sente giustificato a commettere a sua volta un abuso. |
ULTIMA SCENA – La punizione del masso
Zeus, stanco delle ripetute sfide di Sisifo agli dei, decide di condannarlo con una punizione esemplare: spingere per l'eternità un masso fino alla cima di una montagna, da dove la pietra rotolerà nuovamente giù fino alla base, per un nuovo giro del supplizio senza fine.
Sisifo, dopo anni di fatica spesa inutilmente, comincia a interrogarsi e a parlare al masso, che gli risponde.
Ripensa alla sua vita, al difficile rapporto col padre, al suo essere padre oggi, lontano dal figlio, che ha tradito. Teme che la rabbia che il figlio prova per l’assenza del padre lo conduca alla ricerca di surrogati, così come era accaduto a lui stesso, portandolo a commettere errori irrimediabili. Crede che se non riuscirà a interrompere il giro, la condanna del masso verrà inevitabilmente tramandata a suo figlio. E così per tutte le generazioni future.
Il masso, da parte sua, stimola Sisifo a riflettere e osserva che ogni individuo ha la responsabilità di fare diventare legna per la stufa le domande lasciate in sospeso dai propri genitori. Il futuro resta, quindi, da scrivere.
L’uomo tende a riprodurre le ferite subite nel passato nel tentativo di trovare un modo per ricucirle; spesso però questi tentativi lo portano sempre più lontano dai propri obiettivi. Occorre un ambiente favorevole e delle relazioni feconde perché la persona possa ricucire lo strappo e costruire il proprio futuro. |