Una semplice pietra

Sisifo, con le tue scelte mi hai costretto a restare attaccato a te per sempre… per ottenere Pirene, la sorgente d'acqua che ti ha dato Asopo, mi hai reso schiava. Hai preso in giro Giove, Ade, Persefone, i giudici e perfino Thanatos che doveva portarti nell’oltretomba… ma tu lo facesti ubriacare e legatolo con delle catene, lo rinchiudesti in una cella. Così, con la morte tolta di mezzo, sulla terra non moriva più nessuno.

Una volta scoperto il tuo inganno, gli Dei ti condussero agli inferi, ma anche stavolta tu hai macchinato per scappare. Hai chiesto loro tre giorni per dare sepoltura al tuo corpo e quindi fare ritorno nell’oltretomba, ma anche lì te ne sei approfittato, d’accordo con tua moglie, per potere restare sulla terra. Ci sei riuscito, ma quando finisti i tuoi giorni sulla terra, per punizione, Giove ti condannò a spingere me, una grande pietra fino alla cima di un monte, da dove io sarei poi ricaduta dall’altra parte. E così, senza fine, su e giù dalla cima di quel monte!

Cosa ti costava fare un’altra scelta? Eppure eri ritenuto uno degli uomini più furbi in circolazione, possibile che tu non abbia pensato alle conseguenze delle tue scelte? Dov’eri in quel momento? Pensavi di farla franca anche quella volta? O sono state le tue microscelte che alla fine ti hanno portato fin dove sei?

Muassin, Sisifo e il masso

Sta di fatto che adesso hai perso la tua libertà e l'hai fatta perdere anche a me, facendomi incatenare a te per il resto della vita. Quello che io avrei voluto era restare una semplice pietra, ma tu, Sisifo, me lo hai negato, dicendo che dovevi agire per fini superiori.

Sai cosa penso? Penso che procurare l’acqua per Corinto è stato per te solo un gioco egoistico, una sfida agli dei per vedere quanto eri bravo. Ma alla fine la tua voglia ti ha portato a questa condanna, facendo perdere al tuo popolo il re nel quale avevano fiducia.

Ma che colpa ho io? Non ho fatto nulla di male, eppure gli Dei hanno condannato anche me, una semplice pietra, che con le tue scelte hai incatenato alla tua storia.

Sisifo e Michael, di Muassin Saaoud