Una morte gloriosa |
Khaled Alwaki | 25-06-2010 |
Dalle mie parti quando nasce un bimbo gli si guarda le mani: se chiuse a pugno significa che il bimbo è pronto ad affrontare le avversità che la vita gli riserva. Poi la curiosità per ciò che lo circonda lo farà gattonare alla ricerca del mondo. Ogni giorno una scoperta, fino ad imparare a stare in piedi!
Purtroppo lui non sa, come del resto nessuno, la durata della vita. Tante e diverse sono le ragioni che possono determinare l’unica certezza assoluta della vita, la morte. C’è chi muore per un incidente, chi muore ucciso per un proiettile, chi di malattia, molti di vecchiaia. La morte sconfigge tutti, le sue strategie sono infinite. Molte persone si sono impegnate per migliorare la vita, ma nessuno è riuscito a renderla immortale. Alcuni, che per delirio di onnipotenza sfidano la morte, spesso la incontrano inaspettata e banale.
A mio avviso la morte gloriosa è quella della madre che muore di parto, la sua vita cessa e in cambio nasce una vita.