Mi accorgo che sono composto da mille personaggi, non accentuati come in alcune patologie, ma in ogni modo presenti nella mia persona. |
Ivano Longo | 13-03-2003 |
Le cose sono due: o tutto é bianco o tutto é nero, o siamo falsi o siamo veri.
Questo, è quello che ho sempre pensato.
Invece non è così, perché l'uomo non è uno solo, ma "tanti"; laddove per "tanti" intendo le stratificazioni della personalità; posso affermare che io che scrivo adesso sono "uno dei tanti di me stesso".
Ogni situazione, come abbiamo visto, può dar luogo a una "maschera" indossata per l'occasione, (per maschera, intendo un comportamento "viziato" della circostanza).
Guardando dentro di me, mi accorgo che sono composto da mille personaggi, non accentuati come in alcune patologie, ma in ogni modo presenti nella mia persona.
Penso che noi sappiamo, anche se in certi casi inconsciamente, che stiamo giocando una partita a scacchi e come negli scacchi, programmiamo le nostre mosse, i nostri comportamenti a secondo delle esigenze del momento.
Pertanto, perché affermare che chi porta una maschera è una persona falsa?
E' falsa solo quando "decide" di imbrogliare gli altri e quindi quando è consapevole di esibire una maschera mentre punta a un obiettivo che risponde ad un'altra..
È anche vero che pochissimi, prima di comportarsi in un modo o nell'altro, si chiedono in che forma o per quali motivi attuano quel comportamento, la maggior parte si limita soltanto ad agire.
È come su di una scacchiera, ci si muove interpretando personaggi, dando luogo a comportamenti, scelte e azioni che a loro volta condizionano l'andamento della vita e delle persone stesse.
Certe volte sei "alfiere", altre sei "torre", altre ancora sei "Re", certe volte vinci ed altre volte perdi; l'importante penso sia non dimenticare che tutto è solo un gioco, il gioco della vita, e che tutte le parti di me sono dentro di me e fanno parte di me, come fanno parte anche dell'altro perché siamo uguali, anche se ci comportiamo diversamente.