Il gatto |
Ivano Longo | 21-02-2003 |
Un bambino, giocando con la palla vicino ad un cassonetto per l'immondizia, a un certo punto sentì dall'interno di questo un rumore. Perse di vista il pallone per dirigersi vicino al cassonetto, appoggiò l'orecchio e aspettò. Puntuale arrivò il secondo rumore. C'è qualcosa dentro, pensò il bambino, poi tirò un calcio al cassonetto che rispose con un miagolio. C'è un gatto all'interno, esclamò.
Il bambino a questo punto aprì il cassonetto, da dove, come una saetta, il gatto gli saltò sulla faccia graffiandolo. Furono pochi ma velocissimi graffi, profondi e brucianti.
Dopo di che il gatto sparì nel nulla, con quattro salti raggiunse un albero e poi via di corsa per chissà dove. Il bambino con le mani sul viso corse ferito dalla sua mamma.
Questo è un caso, è un caso che in quel momento il bambino stesse giocando vicino al cassonetto, è un caso che la palla, sbattendoci contro, abbia destato l'attenzione del gatto che c'era all'interno e che si mise in allerta. È anche un caso che il gatto sia finito, mentre cercava del cibo, dentro il cassonetto e che non sia riuscito ad uscirne prima.
Diversi anni prima una gatta aveva messo al mondo otto gattini tutti bianchi e neri, ma la famiglia che la "ospitava" aveva deciso che non poteva tenerli, così li regalò ai loro amici.
Il primo gattino andò a due giovani hippies che lo tennero sulla loro moto portandolo sempre con loro, lo curarono, lo amarono e gli diedero sempre da mangiare.
Il secondo invece andò in regalo ad una bambina che lo stringeva a sé incapace di dosare quegli abbracci.
Il terzo gattino dopo un mese morì di stenti perché debole fin dalla nascita.
Il quarto e il quinto andarono a due fratelli che ben presto si dimenticarono di loro. Ma questo non fu un dramma perché i loro genitori, che amavano gli animali, li tennero in casa con loro. Oggi dei due fratelli, uno si è laureato, l'altro è in un parco con strani segni sulle braccia.
Del sesto gatto nessuno seppe più nulla, si dice che la sua padroncina sia partita per l'Inghilterra dimenticandolo alla stazione dei treni insieme ad una bella borsa di pelle.
Il settimo gatto unì in matrimonio due ragazzi innamorati.
L'ottavo gatto, una notte durante i "fuochi" del 2000, si spaventò e scappò così lontano da casa sua che non seppe più tornarci. Fece vita di strada, travagliata da piogge, giorni di fame e giorni d'inaspettata abbondanza, lotte con altri gatti vagabondi, magari solo perché aveva attraversato la strada "sbagliata", aveva un orecchio sbrindellato dall'incontro con Ettore, gatto Romano.
E quel giorno entrò in quel cassonetto perché sentì il profumo del pesce.
Diversi anni prima una gatta aveva dato alla luce otto gattini, li tenne sempre con sé perché viveva nella casa di un contadino.