Gli scritti sul rancore | |
Redazione | 10-11-2003 |
Da quando abbiamo aperto il tema del rancore, ci siamo accorti di quanto venga spontaneo a noi tutti tornare con la memoria a episodi che coinvolgono, oltre a noi, anche altre persone e, in particolare, i nostri familiari. Ci siamo chiesti se fosse corretto riferire sentimenti, momenti difficili ed errori che non sono solo nostri. In alcuni dei nostri racconti, i genitori appaiono dipinti come tiranni e questo ha suscitato in alcuni di noi la sensazione che alcune descrizioni potessero corrispondere quasi a una denuncia del loro comportamento. Immaginiamo che analoghe sensazioni possano essere provate da chi legge dall’esterno.
Desideriamo chiarire, pertanto, che emozioni e circostanze riportate quando parliamo del rapporto con altre persone, non pretendono di ricostruire alcuna verità oggettiva, non sono riferite per colpevolizzare alcuno, né per esimerci dalle nostre responsabilità. Il recupero di episodi passati costituisce un tentativo di tornare a ciò che ricordiamo e, ancora meglio, a quello che sono stati quei periodi e quelle esperienze per noi.
Scriviamo di noi soprattutto per raccontare la nostra esperienza in tema di rancore, odio, dolore, e per invitare chi, vivendo esperienze analoghe, possa essere indotto da tali sentimenti ad atteggiamenti distruttivi simili a quelli che noi abbiamo avuto.
Chi legge i nostri scritti sappia che queste esperienze sono state parte della nostra realtà, hanno contribuito a orientare le nostre scelte. Senza nulla togliere alle nostre responsabilità personali, le nostre scelte passate sono legate ai nostri sentimenti passati, come quelle attuali lo sono a ciò che sentiamo oggi.
In ogni caso, il lavoro che oggi portiamo avanti -se in qualche misura è ritenuto stimabile- trae forza e motivazione dalle nostre esperienze, belle e brutte che siano state.
Infine, chi avesse delle perplessità su quanto scriviamo non ha altro da fare che manifestarle. Questo potrebbe darci la possibilità di conoscerci meglio e riflettere ulteriormente.