Walter Madau | 20-06-2005 |
Dopo tutto… forse è troppo presto per chiedere qualcosa. Ma l’importanza che ha per me il convegno del 30/06/05 mi assilla i pensieri.
Sono anni che lavoro assiduamente al gruppo della trasgressione… e altrettanti mesi che dedico le mie forze a questo argomento.
Il tema “Gli obiettivi della punizione e i suoi protagonisti” è per me affascinante e coinvolgente, ma anche estremamente interessante per la sua complessità.
Qui un groviglio di persone, con responsabilità, titoli e preparazioni professionali differenti, si snodano e nuovamente si intrecciano articolando un unico pensiero.
Un pensiero grande, forte, che abbraccia con cura e attenzione un intero sistema.
Provveditori, direttori, direttrici, magistrati, presidenti, docenti di diritto, psicoterapeuti, criminologi, detenuti e studenti.
Quel giorno deve essere fantastico!
Tanti contributi e tante sfaccettature in funzione di un unico obiettivo: seguire l’evoluzione della pena in maniera da trovare con determinazione la “cura” e perché no, la gioia della responsabilità.
Spesso ho l’impressione di assaporare già l’intensità di quella giornata.
Di sentire questo grosso fiume in piena dirigersi senza straripare su un unico sentiero dove scorrere tranquillo e armonioso.
Un sentiero, una direzione giusta e vantaggiosa per tutti… nessuno escluso!
Io stesso, negli ultimi anni, ho visto sempre gli stessi visi entrare e uscire da questa rotonda e i contribuenti pagano soldi per crimini e sistema giudiziario; perché il detenuto, non so per quale stupida ragione, vive e gode solo parzialmente di piccole e mediocri soddisfazioni. Soddisfazioni che di fatto portano a buttarsi dentro ad una cella.
Allora, adesso non so più cosa fare, se non quello di augurarmi di poter venire al convegno.