Dimitar Georgiev | 28-03-2005 |
Tornando oggi dal lavoro vedevo tante persone intorno a me, ma insolitamente mi sembravano lontane. Pensandoci, era sicuramente la stanchezza, anche se era il solito giorno di lavoro. Non vedevo l’ora di arrivare in cella e sdraiarmi sul letto.
Giunto in cella, cominciavo prepararmi per un bel riposo. Entrai in cucina e in quel momento ho visto il mio Basi che soffriva e che era tutto piegato. Mi arrabbiai con me stesso, come ho potuto a dimenticare di versargli l’acqua?
Oh scusatemi, sicuramente vi chiedete chi è sto Basi? Allora questa storia ve la devo raccontare. Basi, come lo chiamo io, non è altro che un rametto di basilico, però per me ha un valore affettivo, non è il solito basilico… è Basi.
Un bel giorno, più meno due mesi fa, andai da un mio amico per prendere un po’ di basilico perché mi serviva per cucinare, così iniziò la storia. Portato in cella, l'ho messo in una bottiglia tagliata a metà. Siccome era un bel rametto, c’era da cucinare un paio di volte, e cosi fu.
Passavano i giorni e io poco a poco strappavo le foglie che mi servivano e ogni tanto versavo l’acqua nella bottiglia. In quei momenti non lo consideravo come una cosa vivente, finché un giorno mi sono accorto che, pur strappandogli foglie, ne uscivano delle nuove e ancora più belle.
Mi fermai a guardarlo a lungo, era così affascinante, il vento che muoveva le foglie e lui che era così grazioso e pieno di vita. In quel momento cominciai a chiedermi com’era possibile che, con così poca acqua che io versavo ogni tanto, poteva sopravvivere cosi a lungo e, non solo, ma diventare anche più bello.
Cosi da quel momento il basilico diventa Basi e io cominciai a prendermi cura di lui, tutti i giorni gli parlavo, lo coccolavo e lui diventava sempre più bello. Imparai da lui tante cose sulla forza di volontà a sopravvivere, mi ha aperto altre visioni della vita e l’esistenza. Grazie a lui vedo il mio futuro più rosa.
Torniamo nel presente, questi ultimi giorni ho lavorato tanto e spesso lo lasciavo solo e, come sapete, la solitudine è brutta. Raccontandovi questo, mi e venuta un’idea, al mio Basi non manca l’acqua, manca compagnia, non gli piace sentirsi solo.
Scusatemi, ma adesso devo andare, vado a trovare un rametto di prezzemolo al mio Basi, cosi non sarà più solo.