800 grammi

Adriano Avanzini

04-04-2011  

Quando sono nato pesavo 800 grammi, mia mamma mi prendeva e mi metteva dentro una scatola delle scarpe e poi dentro il forno della stufa a legna. L’incubatrice non c’era ancora.

Il Mella ha ormai quasi ottant’anni, problemi alle gambe ne ha sempre avuti e non solo, ne sono venuti dietro tanti altri da quegli 800 grammi. Apre la porta a fatica appoggiandosi alle stampelle e ci fa entrare. Ogni volta che veniamo in montagna per andare su in baita, al Gabbio, ci fermiamo quasi sempre alla bottega del Mella, qui a Bognanco.

In dieci anni è la prima volta che ci fa una confidenza, formaggio nostrano, salamelle da fare alla brace, pane, qualche parola sul tempo, il conto, di solito funziona così. A volte prendiamo anche la torta casereccia che fa la moglie, buona. Oggi la moglie non c’è e non c’è neanche la torta. La scatola delle scarpe dentro il forno a legna però ce l’ha raccontata fuori dalla bottega, era la prima volta che accadeva di incontrarlo lì. A volte certe piccoli cambiamenti fanno girare le cose in un altro verso.

Ho colto solo più tardi tutta la bellezza. In un primo momento non mi è arrivata, è rimasta dentro da qualche parte, forse dentro il pudore. 800 grammi dentro una scatola di scarpe, dentro il forno della stufa a legna, dentro una nuvola di pudore. Credo proprio che il Mella ce l’abbia consegnata così. Dove può stare una cosa così fragile, così delicata, se non dentro una nuvola di pudore.

 

Van Gogh - I mangiatori di patate

 

Quando sono nato pesavo 800 grammi, mia mamma mi prendeva e mi metteva dentro una scatola delle scarpe e poi dentro il forno della stufa a legna. L’incubatrice non c’era ancora. Van Gogh, i mangiatori di patate. E’ certo che nel dipinto, in quella stanza povera, piena di persone umili piene di dignità, piena di calore e di umanità, piena di cura e di poesia, ci sono 800 grammi di vita dentro una scatola di scarpe dentro il forno della stufa a legna dentro una nuvola di bellezza.