Le parole del mio amico

Silvia Casanova

04-11-2004  

Guardo quel vecchio dipinto riempirsi sempre più di vita e osservo mio padre, il luccicare sofferto del suo sguardo, poco fiero, ma molto coraggioso. Aspetterà che io torni realmente al suo fianco, insieme a lui. Il mio amico mi ha riferito le ultime parole che gli ha sentito dire prima di partire per il suo viaggio:

Chi pensa che tornerà per la fame o per le vesti si sbaglia, è scappato lontano da me. Ho capito troppo tardi di averlo perso; lui si sarà ritrovato?”

Ma non mi hai guardato mentre andavo via. Come potrai capire se sarò tornato perché non avevo più dove fuggire o perché guidato dalla nostalgia di quello che avevo e non ho visto, o di quello che non c’era e avrebbe potuto esserci. Non basta che io torni al tuo mondo, potrei scappare di nuovo.

Quanti anni sono passati senza una parola tra di noi. Non ho nemmeno guardato i tuoi occhi quando mi sono incamminato. Non credevo fosse importante.

Però questa mattina mi era intollerabile stare ancora fermo e lontano, mi sono alzato per tornare a casa. Ci ho riflettuto; forse non è ancora il momento di guardarci negli occhi, ma non è nemmeno più tempo di aspettare come un bambino disarmato che sia tu a venirmi a cercare.