Che figuraccia, no fantastico! |
Vincenzo Cardillo | 03-02-2011 |
In questo convegno ho provato un’emozione molto forte, non pensavo di farcela. Fino all’ultimo istante mi sentivo tremare dentro, avevo paura di fare una figuraccia tremenda. Ma ce l’ho fatta e credo di sapere perché: il gruppo.
Il gruppo mi ha dato moltissimo e, come gruppo, intendo tutti coloro che sono i miei compagni di sventura, compresi quelli che in gergo chiamiamo gli operatori. Per me sono il gruppo anche anche Aparo, la dott.ssa Gnocchi, la Karen ecc. … sono il gruppo e in certi momenti, anzi no, chiedo scusa, in questo periodo io li vedo come veri amici.
Non c’è bisogno che ci ringraziamo perché ci si capisce con gli sguardi, il sorriso, l’essere sinceri. Tutta la preparazione, l’impegno che ci abbiamo messo mi hanno portato a guardarmi in giro e a dire che tutti noi siamo stati in grado di organizzarci, di ricevere il pubblico e farlo sorridere, farlo riflettere sul nostro impegno e su tutto quello che abbiamo proposto. Li abbiamo motivati a interrogarsi, a chiederci informazioni su come eravamo riusciti. Fantastico!
Prima del convegno avrei voluto mettere la testa dentro un iceberg per paura di far fare figuracce anche al gruppo, invece adesso sorrido, mi sento felice, mi sono divertito e mi sento in cima a quell’iceberg. Ringrazio tutti per avermi sostenuto.