I miei obiettivi col gruppo

Enzo Martino

04-01-2004  

Fare parte del gruppo della trasgressione è stata una decisione che ho preso con molta calma e ponderazione. Dapprima non sapevo dove mi avrebbe portato quest’esperienza. Dopo quasi due anni di partecipazione assidua, ho capito che sto bene con me stesso e con le altre persone con cui interagisco e vivo quotidianamente. Ho trovato nel gruppo uno stimolo a riflettere su tutto quello che è stato il mio trascorso.

Con il gruppo cerco di comprendermi attraverso le domande che pongo alle persone che ne fanno parte e faccio in modo che le altre persone possano usufruire di quello che posso dare io. L’emergere dei sentimenti manifesti e nascosti è uno degli obiettivi di questo gruppo, tutto ciò aiuta a crescere.

I sentimenti di speranza e anche di dolore portano alla riflessione. Capire da dove proviene il dolore che portiamo dentro ci aiuta a tramutarlo in oggetto di discussione e a trovare le condizioni ideali per farlo evolvere. Il dialogo è il mio obiettivo, quella comunicazione che manca sicuramente non solo a me.

La gioia che provo è che questo tipo di confronto mi aiuta alla riflessione, mi “costringe” a cambiare qualcosa che è la parte negativa della mia vita, quella parte che prima mi ha fatto comodo, la maschera che mi era utile portare per diverse ragioni.

Con l’aiuto del gruppo, cerco di cambiare i miei atteggiamenti passati: non sostengo che diventerò un santo; sicuramente sarò una persona diversa dal giorno che ho deciso di farne parte. Ho riscoperto dei valori e dei sentimenti che avevo messo da parte; la corazza che mi ero costruito intorno, con tanta fatica si è fatta meno consistente: questo giova a me in prima persona e, quello che conta di più, di tutto ciò beneficia la mia famiglia.

L’ultimo ma non meno interessante guadagno è che ho maggiore possibilità di avere una considerazione diversa dalle persone che rappresentano le Istituzioni; sia all’interno del carcere che all’esterno. Questa comunicazione con le figure istituzionali è una cosa che mi fa piacere di per sé; in tutta sincerità, non credo che, facendo parte del gruppo, io possa ottenere dei benefici penitenziari, anche perché il mio fine pena mi restringe gli orizzonti.