Desiré |
Ivano Longo | 06-10-2002 |
Io posso anche "capire" che una persona ne uccida un'altra in un momento di rabbia o di follia, vedi il "raptus", ma così come è possibile. Qualcosa deve essere successo a quel ragazzo e non solo a lui, vedi anche "Erica" che ha ucciso il fratellino più piccolo, il mondo sta cambiando, qualcosa sta deviando dentro le persone, qualcosa sta scattando dentro molti ragazzi ancora giovanissimi, questi eventi, dicevo, hanno iniziato a sconvolgermi, e mi lasciano incredulo e sbigottito.
Sento il bisogno di attribuire questi eventi a qualcosa, ma non so a cosa. Forse le persone stanno cambiando a cominciare dai genitori, che non hanno più il tempo di "badare"ai propri figli come dovrebbero o vorrebbero.
Se fantastico su una serie di genitori, che "trascurano" i propri figli, penso che poi loro, i figli, quando sono insieme raccolgono tutti quei messaggi tramandati da mamma e papà, concretizzandoli poi con gesti sconsiderati, perché quei messaggi che hanno ricevuto sono stati interpretati, (come di solito accade) in modo diverso, da quello che magari dovevano essere. Perché riferito a me, quando ero piccolo pensavo tutto il contrario di quello che mi trasmettevano i miei genitori, vivevo in un mondo tutto mio. E penso che anche per alcuni ragazzi di oggi sia così, solo che loro mettono in pratica le fantasie che gli vengono in mente, convinti che sia quella la realtà, mi riferisco sopratutto ai sentimenti, che secondo me sono il motore di certi comportamenti.
Ma siamo arrivati ad un punto che le cose sono diventate tragiche e pericolose, nel senso che: cosa faranno i figli di quei figli che oggi uccidono i compagni o la fidanzatina, o addirittura il fratellino?
Questi messaggi che mi giungono dall'esterno, (perché sono chiuso in un carcere).
E non solo questi, come le molte guerre che iniziano un giorno dopo l'altro, la natura che si ribella, ed altre cose mi portano a pensare che veramente qualcosa sta cambiando. Arriveremo ad un punto che tutto questo sarà normale? Oppure cercheremo di proteggere i nostri figli da questi "virus". L'importante penso che sia pensare che questa cosa potrebbe capitare anche a noi, che qualcosa potrebbe alterare l'equilibrio delle nostre azioni.
Quando un giorno avrò dei figli, cercherò di parlare con loro fin da quando saranno ancora piccoli, per cercare di fargli capire bene, e di capire io stesso, quello che potranno interpretare diversamente dalla realtà; perché quello che accade mi fa capire che il mestiere del genitore non è facile, anzi, forse è il mestiere più difficile che ci sia, perché dipende tutto da loro, da coloro che c'insegnano la vita, vita che non pensavo fosse cosi complessa.