Tempo perduto |
Rosario Giugliano | 07-10-2009 |
Ho avuto bisogno di 15 anni per capire che avevo buttato la mia vita.
Certo non è agevole modificare una cultura, una coscienza, tanto più quando intorno a questa coscienza abbiamo (inconsciamente, o per giustificare i nostri comportamenti), costruito una crosta.
La cosa più grave è che per 15 anni mai mi sono posto il problema dei miei comportamenti, perché ritenevo giusti i miei valori di vita, anche quando ho concorso a togliere la vita a delle persone.
Ovviamente c'era sempre un motivo (come se questo bastasse) a giustificare quell'agire. Ma, ad un certo momento, a causa di diversi fatti, tra cui uno gravissimo, ho iniziato ad avvertire nuovi stimoli. Questo ha fatto sì che il cavaliere bianco (che evidentemente esisteva) iniziasse a battagliare con quello nero e a farsi largo nella mia coscienza.
Questo scontro-confronto ha fatto sì che anche io avessi gli strumenti per iniziare a contare i piccioni e ad apprezzare l'odore del rosmarino.