E’ da diversi anni che mi prefiggo di indagare sulla commistione di più arti. Dapprima proponendo ad un compositore delle pitture e delle sculture da suonare come delle vere e proprie partiture, poi nascondendo nelle mie sculture brani poetici, infine realizzando un libro sonoro d’artista con immagini parole e musica.

Oggi ho pensato ad un progetto che prevede di entrare in relazione con le persone attraverso le mie fotografie, l’intento è quello di vivere l’arte come un veicolo per attivare sinergie creative positive, l’arte come luogo di incontro tra linguaggi differenti.

Siamo bombardati da immagini ne fruiamo senza nessuna consapevolezza e senza nessun coinvolgimento, il mio intento è al contrario quello di far vivere l’opera non da spettatori passivi, ma da osservatori coinvolti che si mettono in gioco con la propria creatività.

L’arte non è tanto la fotografia in se stessa, ma il processo che genera, come unione di più storie di diverse creatività, che fanno nascere percorsi differenti legati alla propria storia.
Non mi propongo solo come l’artista che si espone e che porta la propria esperienza, ma come sollecitatrice di emozioni che vengono raccolte registrate o scritte.

L’artista come ispiratore, provocatore, colui che fa emergere la parte creativa di coloro che stanno al gioco, che si mette in discussione sul piano creativo. Nasce quindi una relazione legata al processo creativo e al prodotto che può realizzarsi sotto forma di racconto poesia musica o altro.

 

 

Il prodotto che ne uscirà sarà corale e verrà esposto con modalità che prenderanno una forma definita quando sarà raccolto tutto il materiale prodotto.

Le fotografie proposte sono in bianco e nero, spesso un po’ misteriose, non tutte rivelano immediatamente il soggetto raffigurato per lasciare lo spazio interpretativo al “cooartista”, in realtà i soggetti sono stati scattati tutti in luoghi a me molto familiari da qui nasce il titolo “Quotidianamenti”.