L'ombra

Roberto Gaeta

20-12-2003  

Puoi vederlo netto camminare
sullo sfondo della nave,
un moto sconnesso nelle sue membra,
molto gelo nei suoi occhi spenti
nei suoi passi improbabili,
ad ogni marinaio chiede aiuto,
cerca la stringa della sua scarpa destra,
ma non ci sono calzature ai suoi piedi,
non ha mai calzato la speranza,
perché non sa dove si trovi il suo cuore,
non conosce il suo fegato,
sa del suo stomaco ormai stremato.

Ora è fermo sul pontile a prua,
fisserà l’acqua del mare,
tenterà un pensiero,
fino a quando qualcuno pietoso
potrà spiegargli perché mai si trovi li.

Eppure senza colpa,
anche lui è nato un dì,
forse d’amore, forse da odio,
o forse per un irrimediabile
errore di un Dio distratto.