Il videogioco |
Santo Galeano | 05-06-2010 |
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Certe volte mi vedo senza pensare e non m'importa di niente, mi vedo sempre in questo vicolo scuro, mi manca tutto della libertà, tutto… e così penso che sono veramente io. Ci sto davvero male. Ne potrò parlare? Sogno a occhi aperti, cammino sulla spiaggia di Recanati. Recanati è una zona balneare fra Giardini Naxos e Taormina, dove vado con la mia famiglia in ferie. E' troppo bella, si sente in aria il profumo del mare, l'odore dei sassolini, perché non vi è la sabbia. Non dimentico il profumo dei ciclamini che ti fa ubriacare. Che bello! Sì, saranno piccole cose, ma qui, dentro a queste mura, sembrano grandi come la montagna dell'Etna. So che facendo così mi faccio del male, faccio male pure alla mia storia, quella che io vorrei costruire. Sono sempre più combattuto tra me e me, cerco di essere me stesso e nello stesso tempo combatto con la strada e la fame e le maschere che continuo giorno dopo giorno a mettere. E non mi fermo, e la luce che avevo trovato, o che pensavo di-avere, scompare. E in un baleno spuntano le nuvole, belle scure, e non so come venirne fuori. E questo pozzo scorre e diventa sempre più profondo. Lo vorrei chiudere con il cemento armato ma non ci riesco. So che fino a quando non mi metterò a nudo da queste maschere, resterò quello che in realtà non sono. Devo essere più forte, ancora di più della strada, devo combattere, però ancora non ci riesco, e mi immergo nel famoso videogioco che non riesco a spegnere. Anche quando penso che sia spento, resta acceso, e a quel punto non voglio perdere, voglio vincere per forza e continuo a giocare. Facendo così, queste quattro mura stanno diventando parte di me, parte della mia vita e mi chiedo come farò a vivere senza tutto ciò, e come dovrò fare per dimenticare "Don Raffaè". Si c'è la promessa a mia figlia, il mio essere padre, la responsabilità che voglio. Ma è troppo forte la fame di potere che c'è dentro di me. Devo cercare un compromesso che possa appagare i miei obbiettivi, i miei progetti veri… come dice un mio amico, quelli tangibili. Ma dove li trovo dentro di me? Mi viene rabbia da disperarmi e tanta ansia… come quando uno si fa di cocaina, e finisce l'effetto… e non ne ha altra. |