Un carcere laboratorio

Pietro Brambilla

14-11-2009  

In una società civile non si può vivere fluttuando senza meta giorno dopo giorno, bisogna avere ruoli attivi con progetti attendibili: questo è essenziale per poter progredire.

Ogni individuo ha bisogno indiscutibilmente dell’altro. Ognuno di noi è parte attiva del benessere o del malessere sociale. Qualcuno prima di noi ha creduto e lottato per la società in cui viviamo; noi abbiamo il dovere di mantenere e lasciare a chi verrà dopo un posto in cui la vita sia degna di essere vissuta.

Con progetti costruttivi e attendibili non si perde l’equilibrio perché non siamo mai soli e liberi di perderci strada facendo; possiamo contare sempre su qualcuno che ci dia la forza e il giusto entusiasmo per realizzare il nostro progetto.

Questo pensiero, detto dalla mia posizione sociale può sembrare un paradosso, ma non mi imbarazza perché ci credo vivamente.

Penso che il carcere non necessariamente deve funzionare da discarica sociale, anzi può essere un buon laboratorio di apprendimento per chi ha veramente voglia di godere delle gioie e dei piaceri che la vita ci offrirà quando saremo ritornati a vivere nella collettività.