La fantasia, il progetto e l'autorità

Genti Arben

31-10-2009  

In questi sei mesi in cui faccio parte del Gruppo sto scoprendo che in ognuno di noi esiste la potenzialità per uscire dal buio che ci ha portato fin qui. E’ quella potenzialità già esistente nel passato, ma utilizzata e sprecata in direzione sbagliata. Oggi stiamo lavorando per trasformarla e utilizzarla come una traccia per illuminare il buio.

Durante questo tempo nel gruppo si è discusso di vari temi argomenti come il bullismo, le macro e micro scelte, il doppio, l’arte, il progetto, argomenti con i quali abbiamo acquisito le conoscenze per accrescere la nostra coscienza.

Conoscere noi stessi e la nostra realtà. Questo facciamo, di conseguenza diveniamo consapevoli delle nostre azioni e delle scelte che determineranno il nostro futuro. Questa è l’importanza del gruppo, che non ha solo il compito di indicare la via, bensì risvegliare le nostre potenzialità nel costruire noi stessi e creare un progetto per dare un significato al nostro futuro.

Il progetto è un’idea, cioè una fantasia creatrice senza confini, che trova i limiti nel diventare realtà. Di fronte a questi limiti, occorre l’aiuto dell’autorità per allargarli e per creare uno spazio necessario per realizzare questo progetto.

Ho imparato che questo aiuto è previsto dall’art. 27 della Costituzione italiana e che la funzione dell’autorità in carcere è duplice: da un lato privare della libertà le persone che hanno violato le regole della convivenza sociale (funzione punitiva) e dall’altro lato, riabilitare il condannato (funzione educativa e di recupero).

Se riusciremo, il nostro progresso sarà un successo per noi, per le autorità e soprattutto per l’intera società; in assenza di questo appoggio, ci potrà essere una perdita di credibilità verso l’autorità sia da parte nostra che della società.

Una serie di questi esercizi pratici ci aiuterà a liberare energie vitali bloccate, a riconquistare sicurezza e tornare a svolgere un ruolo attivo nell’organizzazione della nostra vita e nella società.