Immagini sul rancore

Redazione

Verbale dalla riunione del 27-02-2005
 

Quali immagini, dialoghi, ricordi, suggestioni evoca in ognuno la parola rancore?

  • Un logoramento interno dovuto a un odio.
  • Il rancore dei miei figli per la mancanza del padre.
  • Un tumore che cresce dentro lento, progressivo, corrosivo, distruttivo, devastante.
  • Un uomo solo davanti allo specchio.
  • Il rancore dei figli verso i genitori perché si sentono trascurati.
  • “Stop”.
  • Un iceberg, poca superficie visibile, tanta nascosta.
  • Una diga, l’interruzione di un flusso.
  • Solitudine estrema, rabbia, dolore e abbandono.
  • Un cane che sopporta in silenzio le urla del padrone.
  • Tormento. Senso di impotenza. Toglie l’energia.
  • Rabbia inespressa alimentata da un desiderio di vendetta.
  • Un palazzo in ristrutturazione da mesi (in mezzo ad altri vecchi e belli) ricoperto di teli e impalcature irregolari e arrugginite, con degli squarci sui teli attraverso cui si intravedono i mattoni rotti.
  • Rabbia, delusione. Gli occhi di una persona che ti lascia.
  • Un albero che perde una foglia. L’albero non può fare nulla però gli dispiace d’avere perso il segno della sua vitalità.
  • L’ingiustizia porta al rancore. Il rancore porta alla vendetta, all’odio e ad altre ingiustizie che porteranno ad altro rancore. Amarezza assopita ma fetente.
  • Una tubatura idraulica sotterranea. I bocchettoni per idranti (chiusi). I geyser.
  • E’ un nodo alla gola. Sentire caldo in faccia.
  • Una persona sola.
  • Serve anche per imparare anche se è un percorso difficile.
  • Un serpente a sonagli.
  • Aspettative deluse. Sogni infranti. Speranze bruciate.
  • Irrigidimento dei muscoli.
  • Un fuoco dentro che nasce dall’indifferenza, dal sentirsi calpestati, rifiutati, respinti.
  • Rancore per chi mi ha detto che ero povera. Per chi mi ha condotto a rinunciare ai miei sogni portandomi lontano da me. Per chi mi ha fatto sentire una marionetta del destino. Per me che sono stata marionetta.
  • L’incapacità di comprendere a fondo i motivi di determinate azioni e quindi l’incapacità di perdonare.
  • Una vite che si arrampica su un muro.
  • Rabbia verso qualcuno o qualcosa che si vive per lungo tempo, se non, a volte, per tutta la vita.
  • Sento il rancore come una spirale, a volte mi pare di usarlo come un’energia ma è un’energia che si ripercuote contro perché è costituita dai fantasmi che ho nella mente.

  • Ho rancore: il mio stomaco ne risente, si chiude.