Quali immagini, dialoghi, ricordi, suggestioni evoca in ognuno la parola rancore? - Un logoramento interno dovuto a un odio.
- Il rancore dei miei figli per la mancanza del padre.
- Un tumore che cresce dentro lento, progressivo, corrosivo, distruttivo, devastante.
- Un uomo solo davanti allo specchio.
- Il rancore dei figli verso i genitori perché si sentono trascurati.
- Un iceberg, poca superficie visibile, tanta nascosta.
- Una diga, l’interruzione di un flusso.
- Solitudine estrema, rabbia, dolore e abbandono.
- Un cane che sopporta in silenzio le urla del padrone.
- Tormento. Senso di impotenza. Toglie l’energia.
- Rabbia inespressa alimentata da un desiderio di vendetta.
- Un palazzo in ristrutturazione da mesi (in mezzo ad altri vecchi e belli) ricoperto di teli e impalcature irregolari e arrugginite, con degli squarci sui teli attraverso cui si intravedono i mattoni rotti.
- Rabbia, delusione. Gli occhi di una persona che ti lascia.
- Un albero che perde una foglia. L’albero non può fare nulla però gli dispiace d’avere perso il segno della sua vitalità.
- L’ingiustizia porta al rancore. Il rancore porta alla vendetta, all’odio e ad altre ingiustizie che porteranno ad altro rancore. Amarezza assopita ma fetente.
- Una tubatura idraulica sotterranea. I bocchettoni per idranti (chiusi). I geyser.
- E’ un nodo alla gola. Sentire caldo in faccia.
- Serve anche per imparare anche se è un percorso difficile.
- Aspettative deluse. Sogni infranti. Speranze bruciate.
- Irrigidimento dei muscoli.
- Un fuoco dentro che nasce dall’indifferenza, dal sentirsi calpestati, rifiutati, respinti.
- Rancore per chi mi ha detto che ero povera. Per chi mi ha condotto a rinunciare ai miei sogni portandomi lontano da me. Per chi mi ha fatto sentire una marionetta del destino. Per me che sono stata marionetta.
- L’incapacità di comprendere a fondo i motivi di determinate azioni e quindi l’incapacità di perdonare.
- Una vite che si arrampica su un muro.
- Rabbia verso qualcuno o qualcosa che si vive per lungo tempo, se non, a volte, per tutta la vita.
- Sento il rancore come una spirale, a volte mi pare di usarlo come un’energia ma è un’energia che si ripercuote contro perché è costituita dai fantasmi che ho nella mente.
- Ho rancore: il mio stomaco ne risente, si chiude.
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