Riunione 09-05-2007

Redazione

Verbale dalla riunione del 9-05-2007
 

Aparo propone di concentrarsi sul bullismo, un tema che si collega a quello del male. Si tratta di due aree di grande rilevanza per il gruppo:

  • per la collaborazione già avviata da tempo con le scuole, finalizzata alla prevenzione di comportamenti violenti verso sé e verso gli altri.
  • per il convegno del 28 giugno sul male
  • per il concerto del prossimo 9 giugno sul bullismo.

L’obiettivo è interrogarsi sulle dinamiche, soggettive e di gruppo, che portano un ragazzo o una banda di ragazzi, a compiere atti di bullismo.

Partiamo dalla domanda: cos’è il bullismo?

Fedua: Il bullismo dentro o fuori?

Kati: Io mi chiedo cosa sentono i ragazzi che compiono atti di bullismo? Cosa sente il forte che mangia il debole?

Marilena: Visto che quei ragazzi qui, adesso non ci sono, secondo te cosa sentono? Cosa soddisfano nel compiere quegli atti?

Kati: In gruppo hai la sensazione di essere grande, di sentirti voluto. Io reagivo a chi mi rubava l’orologio picchiando a mia volta e mi sentivo grande, ma quando tornavo a casa, di certo, non potevo raccontarlo a mia madre.

Monica: Ciò che vedi fare in casa, fai fuori.

Fedua: Se hai dei casini in famiglia, se ti manca l’affetto, compi atti violenti ma non con divertimento, con cattiveria. Dentro hai un male, non c’è la voglia di fare male, è uno sfogo.

Aparo: Il cosiddetto bullo cosa fa? E cosa sente?

Marilena: Il bullismo è la manifestazione dell’istinto della sopraffazione.

Lara: Da ragazza, con due o tre dei miei compagni, compivamo delle prove, ad esempio scommettevamo di riuscire a strappare la catenina ad una signora o a sbattere il gelato in faccia a un signore appena uscito dalla gelateria. Riuscire nelle nostre imprese ci faceva sentire più potenti agli occhi del gruppo; inoltre chi osservava doveva dimostrare di avere capito riproducendo gli stessi gesti.

Manuela: Il bullismo è una dimostrazione di superiorità.

Natalizia: Il bullismo è un’aggressione, è cercare di acquisire consensi, è affermare la propria potenza su un gruppo di persone, per insicurezza, per trascuratezza. Il bullo è un adolescente.

Fedua: Il bullismo c’è anche tra persone adulte.

Marilena: Tra persone adulte prende altri nomi.

Aparo (a Marilena): Può riassumere quanto stato detto dal gruppo? Cos’è il bullismo?

Marilena: E’ il soddisfacimento di un istinto, di un impulso, di un egoismo.

Aparo: L’episodio raccontato da Lara le sembra corrispondere a un istinto?

Marilena: Non ho in mano la definizione di istinto.

Aparo: L’istinto è una spinta che hanno tutti gli individui che appartengono ad una stessa specie e che hanno indipendentemente dalle loro esperienze individuali. Ad esempio, le tartarughe marine si dirigono verso il mare appena le uova si dischiudono.

Fedua: Ognuno ha un bullismo diverso.

Aparo: Qual è l’elemento di comune?

Fedua: L’aggressività.

L’incontro si chiude ma il tema rimane aperto.