Lettera al presidente |
Luciano Beccalli |
Gruppo Trsg Esterno |
22-05-2012 |
Egregio Signor Presidente,
in Italia sono molti coloro che hanno avuto guai con la giustizia. Adesso molti di noi sono fuori dal carcere e devono affrontare la vita quotidiana in una società piena di problemi e di pregiudizi, dove lo spazio del benessere e limitato a quelli più fortunati. Giustamente, dice qualcuno, dobbiamo pagare le conseguenze delle nostre scelte del passato. Tradotto, la nostra condanna non finisce mai.
Io faccio parte da qualche anno del gruppo del dottor Aparo e devo dire che il gruppo della trasgressione riesce a regalarmi sensazioni che non provavo più da tempo, soprattutto la soddisfazione di essere anche utile per gli altri. Abbiamo fatto convegni in molte scuole per portare le nostre esperienze contro il bullismo e la droga e per spiegare agli studenti quali sono le conseguenze di essere strafottenti nei confronti del reato.
Vedere questi ragazzi piangere emozionanti e le maestre che ci ringraziano per essere riusciti a entrare nei loro cuori è stata veramente una gran lezione di vita per tutti noi. Per quanto mi riguarda, sono felice per avere fatto qualcosa di buono, perché la mia anima ne aveva proprio bisogno.
Il gruppo della trasgressione è una continua riflessione che mi fa tenere i piedi per terra. Non so se riuscirò a salvarmi grazie a questa attività, ma sono comunque grato a tutti coloro con i quali ho assaporato il gusto di fare del bene.
Luciano Beccalli