Scambi sullo scarto fra Reale e Ideale

 

Sofia Lorefice

  30-01-2008

Caro Dino,
purtroppo non conosco molto della storia personale di Colombo. Lunedì mentre ero a San Vittore per la giornata della Shoà, qualcuno seduto vicino a me diceva che quel magistrato con gli occhiali gialli aveva avuto una tragedia familiare che lo aveva colpito molto e lo aveva trasformato come persona.

Io di Colombo so poco più di quanto gli ho sentito dire quel giorno, tra l'altro ha parlato poco di sé, perchè ha praticamente solo letto l'arringa dell'avvocato di Dolci; ho intuito che era un personaggio interessante, anche perché se non sei intelligente e non ci vedi lungo è difficile anche solo scegliere le cose giuste da leggere, nei luoghi giusti e nei momenti giusti.

In quanto al gap tra idealità e realtà hai perfettamente ragione, da un lato temo che lo scarto sia impossibile da colmare pienamente, dall'altro credo che proprio in questo spazio incolmabile in cui si misura l'imperfezione umana si giochi la sfida della libertà di ciascuno.

Se teoria e pratica coincidessero sarebbe tutto molto bello e molto facile, nella realtà questa coerenza è una conquista, e c'è gente che si mette in gioco per questo.

Forse Colombo è uno di questi, ma non è il solo (e San Vittore lo sa!).

Sofia