L'hacker e il melograno

Eugenio Pipicelli

11-02-2012  

Cos'è per me il Gruppo della Trasgressione? Io mi sento la gramigna e il melograno nel giardino. La gramigna ha infestato tutto, il melograno, seppur vivo, non è cresciuto perché tutta l'acqua arrivava alla gramigna. Il Gruppo è un ambiente dove l'acqua arriva anche al melograno e il melograno sta crescendo. Spero che metta anche frutti.

Con la rabbia ho permesso che la parte negativa prendesse il sopravvento su quella positiva al punto da provare anche piacere, un piacere mesto, doloroso, questo lo so perché non sono mai stato felice.

Come stavano le cose ho cominciato a capirlo prima che frequentassi il gruppo, ma capirle e poi non metterle in atto non serve a niente.

Al gruppo non è come fare matematica, scienza o studiare legge, sarebbe troppo facile. Qui bisogna diventare hacker della propria coscienza. Scovare password su password, decine di password per accedere a cose dolorose e spiacevoli accadute nell'infanzia e nell'adolescenza e poi segregate. Il Gruppo della Trasgressione è come un moderno Freud che fa in modo che le password tornino in mente una dietro l'altra, facendole riaffiorare dall'inconscio. A ogni password corrisponde un conflitto, un chiarimento e poi un'altra password ancora. È una guerra con te stesso per fare pace con te stesso e con il mondo.

Non bisogna perdere tempo, devi bere, tuffarti e non restare lì a guardare e a domandarti da dove arrivi l'acqua, se sarà buona, se giri a destra, se giri a sinistra. La verità è che si ha paura di bere per timore di aprire quello che la password nasconde. Bere non costa nulla, ognuno può cominciare dall'esperienza degli altri e, via via, rivolgersi alla propria, soffrendo in un primo momento, ma rinforzando la propria parte buona.

Io sono al buio ed è un momento critico, travagliato. Di una cosa sono sicuro: che la scelta che farò sarà fatta con consapevolezza. Cosa sono realmente? Un uomo che ha sbagliato strada per molto tempo e vuole recuperare o sono quello che ho sempre fatto? Quando il tempo giusto arriverà saprò se voglio continuare con la gramigna, ma senza giustificazioni o riprendere il percorso che sognavo da bambino: quello del melograno.

Questo è tutto. Anzi no! Con i frutti che darà il melograno dobbiamo arrivare ai giovani che hanno una vita complicata. Io credo che questo sia possibile. E' quello che è successo a me, che pure non sono più così giovane.