Chi lavora con noi |
Roberto Lomanto | 25-09-2009 |
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Penso di aver capito, e venendo al gruppo ne ho avuto quasi la certezza, di essere o essere stato una persona insicura e di essermi schierato dalla parte dei “cattivi” o, come dice qualcuno, dalla parte del male con tutto quello che ci gira intorno, per riempire quel vuoto che ad una certa età, quella dell’adolescenza, tutti abbiamo attraversato. Non so perché altri abbiano preso una strada diversa dalla mia, forse perché più sostenuti in momenti critici della vita dai genitori, dalle possibilità o da una figura di riferimento. Fatto sta che io ho preso quella sbagliata. Ora mi viene data in carcere un’altra possibilità, quella di sfruttare i miei sbagli a favore di altre persone che magari si trovano ora a un bivio, come mi ci sono trovato anche io, ma anche per aiutare chi lavora con noi a capire cosa è successo e ad aiutarmi a prendere la direzione giusta. Questo aiuta anche me stesso a comprendere la vita che fino ad ora ho vissuto (poco e male in fin dei conti), a sentire dopo molto tempo l’odore della domenica, la cucina di mia madre, il suo profumo e i suoi consigli ingenui, del tipo “non accettare caramelle dagli sconosciuti”. Io sto pensando a questo, ora come mai; il tempo per pensare non mi manca.
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