Le mie montagne

Marta Sala

31-01-2004

Mi sono svegliata, come tutte le mattine. Ho guardato fuori dalla finestra e mi sono stupita di una cosa normale: le montagne erano ferme.
Neve, vento, tempeste: sono ancora lì. Fanno da cornice al mio sguardo.
La frenesia della vita non le tange, non si spostano. Tutto si muove nel quadro del quale sono contorno. Sembrano il contenitore immobile di una vita in movimento, che cambia velocemente e della quale pare non riescano a tenere il passo.

Ma le montagne ci sono sempre state, perché me ne sono accorta solo ora?

Forse perché solo ora mi sto destando dal torpore della notte.

Mi sto godendo queste giornate di sole col cielo limpido. Riesco a vedere bene le sagome frastagliate di quei colossi così spettacolari.

Non voglio pensare ai giorni in cui farò più fatica a svegliarmi, o quando la nebbia m’impedirà di vedere le mie certezze. Forse avrò paura di essere stata abbandonata da loro, ma perché dovrebbero lasciarmi sola?

Loro mi vogliono bene.
Nonostante io abbia dubitato di loro, sono ancora lì.
Nonostante le abbia trascurate e insultate, loro sono lì.
Nonostante non abbia gridato loro la mia gratitudine per aver contenuto la mia vita, loro ci sono.

Nonostante me, continuano ad aiutarmi.

Grazie mamma, grazie papà.