| Lettera ad Antony e Giuseppe |
Patrizia Provasi | 18-09-2003 |
Era da un po’ che non leggevo scritti di Enzo sul sito. Adesso mi sono fermata sugli ultimi due, quelli sul rapporto genitori-figli. Ogni volta mi commuovo.
Non ho figli, ma posso intuire come sia difficile averne senza poter avere un rapporto continuo con loro. Vedere i propri “gioielli” solo una volta al mese… ci vuole una grande forza di volontà per mantenersi saldi dentro quando loro stanno andando via!
Vedo che, nonostante l’assenza fisica di Enzo dalla famiglia, la sua presenza è comunque molto sentita dai due figli: ogni decisione da prendere deve essere visionata sia dalla mamma sia dal papà, come accade in ogni famiglia in cui entrambi i genitori siano presenti.
Credo che Antony e Giuseppe siano fortunati ad avere un papà come Enzo, capace di far sentire il suo sguardo attento su di loro, anche se lontano. Il merito, ovviamente, non è solo del padre, ma anche della mamma, che deve avere una forza d’animo eccezionale.
A volte mi capita di pensare al rapporto con mio papà. Lui è un tipo un po’ riservato, che non ama parlare troppo e che scherza poco. Mi ricordo che quando ero piccola lo volevo sposare, ma non ricordo sue particolari effusioni. Guardando le fotografie vecchie, poche volte sono in braccio a lui.
Ma è davvero molto sensibile: quando mia sorella ed io abbiamo un problema si fa in quattro per cercare di risolverlo. E poi è uno spettacolo quando vede le mie cuginette, che sono ancora piccole. Quando sono sotto la sua custodia, guai a toccargliele. Sono sue e basta! E allora penso: “Chissà se quando ero piccola faceva così anche con me!”.
Ho sempre invidiato le persone che hanno un rapporto aperto con il proprio padre.
Per questo ogni volta che vedo e sento Enzo parlare dei suoi figli mi commuovo. Tra di loro, anche se lui è lontano, c’è una bellissima e fortissima unione e si percepisce un grande rispetto reciproco fra tutti.
Anche io sono una persona fortunata; mio papà non dimostra il suo affetto a parole, ma ogni volta che esce la sera o prima di andare a letto dà il bacio della buona notte a tutte e tre le sue “donne”.