Una corsa diversa

 

Franco Squillaci

24/09/2015  

 

Cosa ci azzecca la Croce Rossa con me? Mi sono chiesto quando il Dr. Aparo ci ha parlato del progetto. Una persona come me, che si è macchiato più volte le mani di sangue? Io che, quando fallivo la mia “missione”, sentivo subito dopo la sirena dell'ambulanza, ma sapevo anche che era pronto un altro squadrone di morte per portare a termine la missione. L'obiettivo doveva essere raggiunto a costo di travestirsi da infermieri, si andava negli ospedali dove la vittima designata veniva ricoverata, per eliminarla.

lo, un killer della mafia che oggi ha la prospettiva di fare parte della C.R.I., e intervenire prontamente per salvare vite, in una corsa contro il tempo… all'opposto di quello che facevo. Una corsa per salvare e non per uccidere.

Sono detenuto da circa 23 anni, e sto scontando l'ergastolo per più di un omicidio. Da 2 anni sto usufruendo di permessi premio per coltivare i miei affetti, e per frequentare il Gruppo della Trasgressione. Fu in una di queste uscite che ho avuto l'occasione di partecipare all'inaugurazione del Patto tra il Gruppo della Trasgressione e la C.R.I., sostenuto dal Rotary Club Duomo di Milano.

All'ingresso della sede, vidi con stupore tante persone, il presidente della Croce Rossa, diverse autorità, studenti, detenuti. Ero confuso ma nello stesso tempo felice e curioso di ascoltare quello che si diceva. La cosa che ho subito capito è stata che per fare parte della C.R.I. bisognava essere responsabili, seri, saper gestire le emozioni, e non farsi prendere dall'ansia e dal panico.

Paradossalmente, sono le stesse condizioni necessarie (in quel caso dettate dall'irresponsabilità) per andare a commettere un omicidio. Mi sono sentito subito a mio agio, questa volta con la consapevolezza del senso di responsabilità, per utilizzare quell'energia che, appunto, una volta usavo per fare del male.

Oggi è uno dei primi passi che vorrei fare a servizio della nostra società. Sono consapevole di non poter mai riparare ai danni che ho commesso in passato, il buio che una volta distribuivo, oggi desidero umilmente trasformarlo in una piccola luce.

Ovviamente devo ringraziare tutte le persone che stanno portando avanti questo progetto. L'opportunità che mi è stata offerta è grandiosa, auspico con tutto il mio cuore di esserne all'altezza. Quello che posso, e mi sento in dovere di fare, è garantire il mio massimo impegno.