Sento dei passi

Enzo Martino

03-06-2003  

Cammino per il viale. Sento dei passi dietro di me. Ho paura. Il rintocco dei passi è sempre più vicino. Ho paura di essere seguita.

Questa è la realtà che tante donne nelle grandi metropoli affrontano quotidianamente. La paura di essere violentate, solo perché sono indifese; chi oltraggia in quel momento si sente forte della debolezza della donna. Forte della forza fisica.

Quanti di noi nelle nostre famiglie non hanno sentito delle storie di questo genere? Forse non toccando direttamente i nostri familiari stretti. Sicuramente a dei nostri amici o conoscenti sono successe. In quel momento hai voglia di scoperchiare il mondo, mettere le mani dentro e trovare la persona che ha minacciato la persona che conosciamo, che amiamo, che stimiamo; allora abbiamo voglia di spaccargli il muso. Allora entrano in gioco delle reazioni inaspettate e che non hai mai sognato di commettere, forse anche uccidere. Bisogna ammettere che succede!

Quando si è minacciati, magari presi a schiaffi davanti ai figli, alla moglie, c'è una reazione, forse per difendere i tuoi beni, forse la tua dignità. Allora il bravo padre, da vittima si trasforma in carnefice. Bisogna ammettere che succede!

Quando il tiranno vince sulla propria vittima si sente onnipotente e crede di poter continuare indisturbato i suoi delitti, crede di non poter essere punito. Tante vite sono distrutte da questi eventi. Tanti sentimenti sono stravolti. Come districarsi in questa matassa? Una risposta a tutto non c’è. Il male fatto non si può cancellare!

Qualcosa si può fare, è riflettere, cercare di comprendere è già un buon inizio. Chi è portato a delinquere tante volte non capisce il dolore della propria vittima. Capisce quando il senso d’onnipotenza svanisce e si ritrova a leccarsi le ferite. Si ritroverà perduto nella solitudine del proprio intimo.

Cambiare il mondo in meglio è un sogno, com’è un sogno non fare più delle azioni che portano a fare del male ad altre persone. La medicina a tutti i mali della società non esiste. Esiste la possibilità di crescere dentro, servono dei mutamenti per comprendere cosa è giusto e quello che non lo è. Una persona abituata ad offendere le altre persone non può capire il dolore che arreca agli altri. Credo di poter dire che bisogna mettersi nei panni della persona offesa per capire tutto il disprezzo che una persona offesa ha per chi gli ha fatto del male.

Ritrovarsi con le persone che hanno subito, forse potrebbe essere un primo passo. Raccontare le esperienze di ognuno e cercare un confronto. Parlare dei sentimenti che prova una persona ferita nella propria dignità. I reati commessi si pagano in conformità a delle leggi dello Stato, questo però non basta.

Il difficile è ricostruire i sentimenti di ognuno di noi. Entrare nei sentimenti altrui per sapere e imparare a rispettarsi a vicenda. Cercare di capire quello che ha portato una persona a delinquere.

I sentimenti propositivi sono meravigliosi, ma convivono col torbido che sta in noi. La vita non è feconda se non la si usa per migliorarsi. In me c’è un parcheggio dove sono fermi dei sentimenti. Ho i sentimenti che possono avere le persone che al mattino vanno a lavorare in fabbrica. Quei sentimenti che aiutano ad andare avanti. Il travaglio interiore è lungo e difficile per tutti quelli che intendono migliorarsi, è più facile chiudersi in se stessi, il difficile è cercarsi e pescare i sentimenti migliori che sono dentro il parcheggio, che è composto di vari piani.