Fame e credibilità |
Santo Galeano | 07-12-2009 |
Io non sono adatto a fare la morale a un giovane, al massimo gli potrei illustrare le tappe che ho seguito fino a trovarmi in un contesto delinquenziale. Invece penso che i progetti che ognuno tiene nascosti, se vengono messi confronto con altri, possono acquistare una forma, diventare credibili e ottenere una loro sufficienza.
Mi chiedo se potrò essere un uomo sufficiente per un cammino di vita e d’amore in questo mondo. In agguato c’è sempre quella maledetta fame di potere e di forza sfrenata, per dimostrare quello che uno forse vuole essere o gli altri vogliono che tu sia.
Ora che comincio a essere consapevole di come si distrugge la vita, prendo le distanze dal branco o dalla strada, ma mi faccio sempre quella domanda: sarò capace di farlo? So che se abbasso la guardia sarò sopraffatto dalla fame; allora mi sento troppo travagliato da tutto ciò… e sto attento.
Questa è la paura che ho, il timore per il salto che dovrò fare; perché fino a quando non sarò abbastanza forte per ritrovarmi, non potrò essere nemmeno quello che veramente sono e non sarò mai credibile per quest’autorità. per la mia cara famiglia e per me stesso.
In questo mondo strano e incapace di vivere, c’è bisogno di credibilità per darci aiuto. In questo caso io l’ho trovata e per la mia salvezza non voglio perderla; io la chiamo la mia Camelot, formata da cavalieri, damigelle e forse pure da maghi. Ma quello che è importante è che c’è un re che è credibile e che ci sta insegnando a vivere nella realtà del mondo dove si vive, non il mondo che non c’è e che forse non cerca nemmeno di esserci.