La scalata del bullo

 

Mario di Domenico

21-05-2007
 

Il bullismo è uno dei modi per diventare grandi quando non lo si è ancora.

La voglia di crescere in età adolescenziale è un desiderio molto comune; pochi seguono l’iter naturale, che è quello di fare esperienza a seconda dell’età, molti, al contrario, non vedono l’ora di fare cose da grandi.

Solitamente un ragazzo di 15 anni vuole assomigliare ad uno di 18-20 anni e spesso si immedesima nei comportamenti di un suo idolo; ovviamente tendono a prenderne le sembianze in tutto, cioè nel modo di parlare, di gesticolare, di comunicare, di vestire.

Gli idoli possono essere di diverso ceto sociale, è importante che abbiano carisma e personalità, le qualità che servono per essere imitati e messi su di un piedistallo; in questo modo il bullo accorcia la strada per crescere e purtroppo perde di vista la realtà ed i vari passaggi che servono in adolescenza alla formazione di una propria personalità.

Ci si trova grandi senza esserlo, la ricompensa di cui ha bisogno il bullo è il riconoscimento del branco.

E’ molto difficile imitare lo studente secchione, è più facile somigliare ad uno sbruffone che sfida le regole della società e che, schiacciando i deboli tenta la scalata al potere, qualunque esso sia.

Gli ingredienti per essere bullo sono: l’egoismo, il narcisismo e l’ignoranza.

Con un bullo è difficile rapportarsi perché significa avere dei concetti propri e confrontarli con gli altri, mentre il bullo ha pochi concetti acquisiti dal proprio idolo.

Di conseguenza, impone la sua falsa personalità ai più deboli, che, quando possono, intelligentemente fingono di farsi sopraffare.

La scelta di diventare bullo discende da più fattori; tra questi, la carenza del supporto familiare è determinante come anche l’incomprensione tra genitori e figli.

La mancanza di dialogo alimenta il bisogno e la ricerca di emozioni alternative all’educazione di ogni adolescente necessita.

Importanti sono anche il luogo dove una persona vive, le compagnie che frequenta, le ambizioni e le esigenze del gruppo di amici, così come i sogni, che se non sono coerenti con la realtà contribuiscono alla nascita del bullo.