Aspetta che ti faccio vedere |
Massimiliano Calabria | 17-01-2010 |
Ero piccolo quando una delle persone a me più care, squalificandomi ad ogni cosa io facessi, mi rimproverava che io ero un bambino debole e che non sarei mai diventato un uomo forte… mi diceva che ero troppo calmo, silenzioso e che quando guardavo in televisione i cartoni animati mi incantavo…
Nel frattempo mi accorgevo che provava ammirazione verso quelle persone che, con le armi in mano, incutevano paura a tutti… di loro diceva che erano “uomini forti, grandi”.
Ero ancora un bambino quando nella mia mente continuavo a dirmi “aspetta che cresco e ti farò vedere io chi sono”.
Divenni ragazzo. Invidioso e spinto dalla rabbia e dall’odio che avevo dentro per essermi sentito inferiore, iniziai il mio cammino. Sulla strada del rancore, pur di ottenere ciò che volevo, calpestavo tutto e tutti con cattiveria, soddisfacendo così il mio bisogno di sentirmi un uomo forte, un uomo grande.
Che illusione la mia, quanta vergogna e quanto dolore provo oggi nel rendermi conto di tutto il male fatto a me stesso, alle persone a cui voglio bene e che mi vogliono bene e a quelle persone che nemmeno conosco, che hanno avuto la sola sfortuna di incontrarmi nel cammino autodistruttivo!
Che delusione e quanta tristezza oggi che mi accorgo di non avere vissuto gran parte della mia vita. E tutto questo perché? Per il semplice fatto di non essere stato capace di accettarmi per quello che sono.