Alessandro Papaleo |
21-02-2015 |
Sento il bisogno di fare alcune osservazioni dopo l'incontro con Giorgia.
Ho molto ammirato il suo coraggio. Nonostante i gravi problemi di salute dopo la sua esperienza con l’ecstasy e il trapianto del fegato, ha cominciato la sua battaglia per trasmettere un messaggio a tutti quelli che potrebbero trovarsi nella sua stessa situazione (Giorgia Benusiglio su Youtube).
Penso sia un grosso contributo per noi detenuti del Gruppo della Trasgressione. Per chiunque abbia fatto uso di droghe, ma anche per chi non le ha mai conosciute, il messaggio importante è che nella vita si può sbagliare, ma l'importante e rimettersi in gioco facendo tesoro degli errori, senza lasciarsi fermare dal giudizio del mondo esterno. Insomma, in bicicletta le salite bisogna affrontarle con le proprie forze e non come spesso ho fatto io, prendendo uno scooter.
A Giorgia vorrei anche dire di non sentirsi in colpa per la morte del padre. Non è lei ad averla causata, forse se non ci fosse stato l’impegno del padre con lei, la morte sarebbe giunta anche prima. In ogni caso, sopravvivere alla morte dei propri genitori fa parte del ciclo naturale della vita.
Io ho vissuto per molto tempo con il senso di colpa per la morte di mio padre, che è avvenuta davanti a mio figlio per un arresto cardiaco. Ancora più dolorosa è stata per me la morte di mia madre, avvenuta mentre ero detenuto e quindi, a maggior ragione, mi sono sentito colpevole. Questo senso di colpa, unito alla mia fragilità, mi ha fatto ricadere nel vortice delle droghe. Se allora avessi avuto la tua forza di reazione, oggi non mi troverai ancora in questa galera.
La forza che tu stai dimostrando è il regalo più grande che puoi dare alla memoria di tuo padre e io spero di saper fare altrettanto, proprio nel ricordo dei miei genitori. Essendo io stesso oggi genitore, spero di riuscire a trasmettere questi valori ai miei figli.
Grazie per essere entrata nel Gruppo della Trasgressione.
Con stima Alessandro Papaleo
http://youtu.be/5QLQWlATFgc