Dopo il workshop |
L'aviatore | 13-03-2006 |
Ho sempre vissuto l’autorità in modo molto conflittuale. E per autorità mi riferisco a quei soggetti con cui per ora mi trovo a vivere, ovvero i miei genitori. gli insegnanti, il tempo, la chiesa e la realtà.
Il risultato di questo conflitto è che, nel desiderio continuo di “evasioni” da quello che mi trovo davanti, concludo poca parte di ciò che comincio, in modo per altro del tutto disordinato.
Che i miei genitori, il tempo, gli insegnanti etc. diventino autorevoli (nell’accezione che ho avuto modo di imparare in questi giorni) ovvero nel senso che siano per me motivo e mezzo per realizzarmi, è possibile solo attraverso la loro comprensione e accoglienza pur nelle loro difficoltà.
Ho sempre perciò considerato l’autorità come qualcosa che mi tarpa le ali, scoprendo nell’incontro con voi e con l’ultimo mio periodo di vita che può al contrario essere motivo per aprirle.
Pensavo giusto ieri che autorevoli siete voi che mi date motivo per cominciare a giocarmi.
Autorità è chi tiene conto del mio bene.