Lettera ad uno spacciatore di fiducia |
Rudy Frini | 04-05-2008 |
Ma cosa mi hai venduto, ma cosa mi hai dato? Potevi almeno prima avvertirmi… a momenti ci rimango secco! Però in verità, devo dirti che questa roba mi piace. Non mi fa dormire ma sto bene e poi sembra non avere controindicazioni, non mi avvelena il sangue e non mi fa neppure sentire la scimmia sulla schiena. A essere sinceri, non l'ho nemmeno dovuta pagare, non ho versato un solo euro.
Adesso che ci penso, me la sono fatta, o meglio me l'hai iniettata tu bucando la mia pelle sottile, già più di una settimana fa, e ancora il suo sballo non è diminuito, anzi sembra proprio essere aumentato. Cresce con i giorni, e non devo sbattermi di qua e di là per procurarmene altra, né tanto meno fare reati per recuperare soldi. Sai, volevo chiedertelo, ma perché non mi passi la tua dritta? Così anche io posso spacciare questa roba…
Ma no, è meglio di no, anche perché se mi metto a spacciarla non faccio una lira e dovrei pure girare in bicicletta. Poi, sono sicuro di non esserne capace, mi arresterebbero subito. Ma comunque, io ti denuncio brutto spacciatore. Sì, faccio l'infame e lo dico a tutti come ti chiami… nel giro ti fai chiamare Juri.
Comunque prendetelo, ma non arrestatelo, anzi sovvenzionatelo e lasciatelo libero di spacciare. Grazie per l'iniezione di quella roba che mi hai fatto. Come hai detto che si chiama? Ah, Già! Non mi hai detto che roba mi hai dato, ma io un nome glielo ho trovato: fiducia.