Lettera al gruppo
(dopo il trasferimento da San Vittore a Bollate)

Karim Forte

09-04-2008  

 

Ciao carissimi,dopo circa tre anni… la partenza. E come in tutti i distacchi da qualcuno che si ama, nell’immediatezza il dolore e l’amarezza prevalgono.

Ormai, da circa 10 giorni sono qui a Bollate. I primi giorni sono stati molto duri perché non volevo far trasparire il mio stato d’animo; un po’ per orgoglio, ma per lo più perché ero e sono geloso dei sentimenti che mi girano dentro, non è facile trovare persone con le quali poterli condividere.

La mattina mi alzo presto e vado all’angolo cottura, che è separato dalla stanza dove ci sono i letti, dove la sera prima ho già preparato la mia postazione, con libri, carta e penne.

Il mio pensiero spesso rincorre i ricordi di tutti, anche delle persone che hanno già concluso l’espiazione della pena, e dei bei momenti trascorsi insieme. Un caleidoscopio di umanità, che mi riempie il cuore di colori vivi, caldi, vitali.

Silvia. Il mio “scricciolo”, con la quale da oltre un anno stavamo spalla a spalla e non solo fisicamente, la sua costanza e la sua dedizione totale a un’idea, nella quale sono anch’io protagonista, mi hanno stimolato e trascinato. Beh, almeno ho potuto condividere con lei la grande gioia della sua laurea.

Prof.ssa Tirelli. Col suo atteggiamento austero e intransigente a volte mi ha aiutato molto nel trasformare la mia “saccenteria” in una forma di partecipazione umile, vera, costruttiva e fruibile. E’ stata preziosa e le sono molto affezionato.

Livia. La sua fermezza, la sua costanza, la sua convinzione a venire fuori dal guscio in cui si era rinchiusa, riuscendovi. Ha regalato parti di sé che hanno arricchito tutti e, personalmente, mi hanno reso chiara l’idea della determinazione nel perseguire l’obiettivo della crescita personale, il più difficile, il più importante.

Giampietro. La saggezza, calma, pacata; a volte prolissa, ma importante come contributo perché, oltre allo spessore culturale notevole, è impregnata di umanità. L’emozione intensa di un suo racconto del padre mi è rimasta dentro, benefica e indelebile.

Armando. Con i suoi interventi intelligenti, sempre misurati e appropriati. E Dimitri, con la sua straordinaria fantasia e la sua sensibilità non comune.

Alessandra. La mia buona e tenera “paisanuzza”. Un altro esempio di grande coerenza con le proprie convinzioni. La sua capacità di elaborare le esperienze più negative in materiale utile per costruire una crescita positiva, riuscendo così a tenere a bada il demone del rancore e della vendetta. Una forza notevole.

Dino. La figura che più di ogni altra ha dato l’input per la mia partecipazione al Gruppo ed ha continuato ad alimentarlo con i suoi interventi, i suoi scritti; rigorosi nella stesura ma ricchi di contenuti nella sostanza.

Giovanni. Con la sua fatica evidente a spogliare i suoi interventi dall’influenza degli schemi studiati per conseguire la laurea, per riuscire a trasformarli in concetti semplici e fruibili.

Cinzia. Così lineare e mirata nelle sue esposizioni, una persona veramente ricca, sicura e decisa nei suoi obiettivi.

Sofia. La “mia” filosofa. Che dire di te? L’immagine che mi hai lasciato e che porto con me: una persona molto preparata culturalmente, che crede visceralmente nei valori positivi, delicata nella figura e negli atteggiamenti, passionale nelle convinzioni. Il tuo Ritsos è sempre con me, mi tiene compagnia, a volte.

Biancamaria. L’umiltà con la quale si pone di fronte ai quesiti della sua disciplina; cerca risposte che riescano a farle mantenere un rapporto di equilibrio tra i suoi sentimenti e la realtà umana di cui si dovrà occupare. L’apprezzo molto e sono certo che ci riuscirà, i presupposti ci sono tutti.

Caterina. E’ entrata nel Gruppo un po’ “spaesata”, ma pian pianino con pacatezza ed attenzione riesce a dare contributi interessanti.

Giulia. Mi sembra che faccia parte del “team” da sempre. Sensibile, spontanea e autentica. La sua partecipazione è ricca di sentimento e non ho fatto per niente fatica a volerle bene da subito e ad apprezzarla.

Tony. Hai un patrimonio dentro che può farti raggiungere tutti gli obiettivi che ti prefiggerai. Purtroppo la vita spesso ci rincorre con i residui del nostro passato e tutto diventa più difficile e pesante, ma tu hai testa, cuore e muscoli a sufficienza per superare ogni difficoltà e… non sei solo.

Vito. Che dirti? Ormai sei in dirittura d’arrivo per il primo traguardo, e non mi riferisco solo alla fine della pena, puoi essere orgoglioso del tuo percorso. L’importante è non dimenticarsi mai di Mefistofele… è sempre in agguato.

George. La mia impressione è che non riesci a trovare un punto d’incontro per te accettabile, tra due mondi diversi per alcuni aspetti, ma simili per molti altri. Peccato, perché questo ti limita molto nell’esprimere ciò che tu sei realmente, una persona piena di ottimi sentimenti che potrebbero arricchire tutti.

Prof. Zuffi. Una preparazione culturale straordinaria, ma quello che mi ha maggiormente affascinato in ogni suo incontro è la capacità di rendere semplici e fruibili gli aspetti più intimi e complessi dell’arte, facendo emergere prospettive che fino al momento non riuscivo a focalizzare adeguatamente per un godimento consapevole. Grazie di vero cuore.

Mario. Chi te l’avrebbe detto mai che un giorno avresti guardato “La vocazione di San Matteo” senza pensare: “Quanto ci potrò ricavare?...” Senza contare la possibilità che ti sei potuto concedere di rendere un valore fruibile per tutti il tuo gesto con “Metà uomo, metà done”. E la rinascita si alimenta e cresce…

 

Il gruppo a San Vittore nell'intervallo del convegno
"Desideri, illusioni, costruzioni" - ingrandisci immagine

 

Rudy. Mi sembra di vederti volare con le ali del tuo parapendio; con una leggerezza nuova, assaporando e gustando più a fondo le vibrazioni delle correnti ascensionale…

Rafik. Il tuo coinvolgimento appassionato e il tuo impegno rappresentano due elementi caratteristici di una cultura ricca, che ha dato molto all’umanità, di cui ti stai sforzando di far parte armoniosamente. Non mollare.

Boudhina. Non rimanere ingabbiato nei paradigmi della disciplina che hai studiato; usala, ma non esserne schiavo. Ti sentirai più libero, emergerà più verità e maggiore utilità per te e per tutti.

Valerio. Hai delle potenzialità enormi, spero che, frequentando il Gruppo, riuscirai ad individuarle meglio ed utilizzarle con più coscienza e funzionalità.

Prof. Malcovati. Straordinari i suoi contributi. Attraverso il suo excursus nel mondo della letteratura: da Dostoevskij a Grossman mi ha fatto rilevare quanto sia difficile e complessa la crescita dell’Uomo nel suo percorso attraverso la Storia. La Siberia del 1800 e quella dei Gulag, un secolo dopo. Due realtà nelle quali sono cambiati solo gli scenari e i partiti politici ma non la natura dell’Uomo: la stessa perfidia e la stessa imbecillità. Delitto e Castigo. I Fratelli Karamazov. Vita e Destino. Tre straordinari affreschi della natura umana, che impastati con le considerazioni di tutti noi sono stati per me lo stimolo di profonde riflessioni. Un grazie sentito.

Dott.ssa Ferrigno. Sei una persona speciale, che mi ha dato molto più di quanto mi aspettassi e di quanto meritassi. Spero che la vita ti renda il giusto merito. Ti sarò eternamente grato.

Marta. Spero che il “piccolo astronauta” dopo averti fatto “viaggiare” per così lungo tempo ti riporti sulla terra e ti conceda qualche piccolo spazio per noi. Nell’attesa, un bacione al piccolo ed un saluto affettuoso a te e ad Andrea.

E Beppe, Francesco, il Prof. Marinucci, il Prof. Basile, Secondo, Luigi, il Dott. Cajani, la Dott.ssa Sodano, Gianni Mungiello, Massimo Battarin, Adriano Avanzini, la Dott.ssa Di Rosa, Abdul, Pippo Natoli, il Prof. Terraroli, il Prof. Del Corno, il Prof. Funari e tutti gli altri che non ho menzionato. Tutti preziosi, ognuno a suo modo.

E infine il Dott. Aparo. Che con la sua dedizione a un’idea, che continua pervicacemente ad alimentare, nonostante tutte le difficoltà che continua a incontrare, mi ha insegnato che con la coerenza, la tenacia, la convinzione si può costruire una società più a misura d’uomo; dove ognuno, lavorando su se stesso riesca a pensare che le differenze non sono un pericolo da arginare ma una risorsa da utilizzare per arricchirsi. Mi ha insegnato che i veri ostacoli che mi impedivano di crescere non sono i muri che mi circondano, ma quelli nella mia testa e nella testa degli altri. Mi ha insegnato che per abbatterli o superarli è necessario impegno, fatica e convinzione e i fatti gli hanno dato ragione. Non è stato e non è facile. Ma con Lei e il Gruppo come alleati il percorso sarà meno spigoloso di quanto sembra e spero che avrò l’opportunità di percorrere ancora molta di questa strada insieme.

In conclusione, ecco che il dolore e l’amarezza del distacco lasciano il posto alla gioia ed alla soddisfazione di ciò che ho avuto e ritengo che dovrete “sopportarmi” ancora per molto tempo.

Finché mi sarà consentito continuerò a lavorare con voi, qui da Bollate, e mi auguro anche che molto presto potrò riabbracciarvi fisicamente.

Con affetto, stima e gratitudine.

Sempre vostro,

Karim