Agli amici della Cordata e del Consiglio di zona 1 |
Antonio Iannetta | 02-10-2013 |
Alla C. A. del Consiglio di Zona 1 Milano, Cittadini e Comitato
Associazione La Cordata
Gruppo della Trasgressione
Sabato 28 Ottobre dentro un cortile si è svolta una manifestazione unica nel suo genere. Credo la prima in assoluto in cui la società civile ha chiesto di conoscere e confrontarsi con il pianeta carcere. Il cortile nominato è situato in una zona a ridosso del centro, via San Vittore, 49, nome che riconduce alla Casa Circondariale da cui provengono alcuni dei lavori che si vendono durante i mercatini settimanali che vi si svolgono. Ogni Giovedì dalle ore 10 alle ore 20 si vendono prodotti alimentari, manufatti e non solo, generi in cui si predilige la qualità.
Lo scorso mese di gennaio alcuni volontari dell'Associazione Ghe Pel Ling, con cui io e pochi detenuti avevamo avviato un Progetto all'interno della Casa Circondariale di San Vittore di cartotecnica, legatoria e altro, comunicavano la possibilità di vendere in un mercatino i prodotti creati. L'educatrice si spese e creammo il Progetto Creatività, ora assorbito dalla costituita Cooperativa Sociale Strade Nuove Onlus.
Sabato erano presenti con i loro prodotti quasi tutte le realtà lavorative presenti negli Istituti Penitenziari lombardi. Nonostante l'esiguo tempo intercorso da quando è nata l'idea del confronto coi detenuti, l'iniziativa è stata un successo, vista la presenza dei ristretti e le lungaggini burocratiche che insorgono quando si tratta di permessi chiesti in tempi brevi.
Sabato ho toccato con mano le potenzialità dei detenuti, di quello che sono in grado di compiere se aiutati, spronati, supportati. Alcuni dei presenti erano stati protagonisti nel passato di episodi gravissimi, dopo percorsi di revisione critica, lunga, intensa e autentica erano in permesso premio, molti erano in permesso con scorta, altri in art. 21 (lavoro all'esterno).
Eppure era un'impresa riconoscere tra i presenti il ruolo, tra liberi, agenti, parenti, moglie e figli dei detenuti, Direttori di carceri, Dottori, Magistrati. Uomini e donne sciamavano tra le bancarelle e costruivano un pezzo di società nuova, integrando gli esclusi, gli imperfetti ascoltavano e raccontavano le storie di vita consumata.
La frutta condita dalla cultura non si era mai vista, le testimonianze scritte, le metafore e i racconti andavano a ruba. Sentimenti ed emozioni condivise attraversavano il cortile rallegravano cuori, ognuno portava via la consapevolezza che le barriere erano incrinate, continuare sarebbe stato meno faticoso. Il Gruppo della Trasgressione è oramai una realtà consolidata, ma non finisce mai di stupire, io stesso, che ne sono un membro da anni, ero emozionato, commosso, onorato di farne parte.
Grazie alle amiche e agli amici della Cordata del Consiglio di zona 1 e del Comitato che hanno avuto la sensibilità e l'urgenza di ospitarci, confidiamo che altri eventi simili possano diventare appuntamenti con scadenze fisse, solo così il 3 comma dell'art. 27 della Costituzione italiana potrà trovare la giusta applicazione. Grazie alle amiche e agli amici del Ghe Pel Ling che hanno avuto pazienza e attenzione e sono entrate nei nostri cuori. Al dott. Aparo, guida mio e del Gruppo della Trasgressione, va il mio fraterno abbraccio.
Jan.