Christian Stocola | 18-03-2006 |
Caro Antonio, ti scrivo questa lettera con immensa sofferenza, arrivato a questo punto della vita, devo per forza prendere delle decisioni che molto probabilmente mi faranno soffrire per parecchio tempo. So che tu sai quello che sto per dirti perché sei il mio migliore amico e perché ti ho inventato io, e proprio di questo voglio parlarti.
Come dicevo prima, arrivati a questo punto, devo decidere se continuare ad essere tuo amico e rimanere ancora solo, oppure cercare di farmene degli altri che possono darmi delle loro risposte e dei loro consigli. Tu, come sai, sei frutto della mia sofferenza. E anche se molte volte mi hai consigliato cose giuste, io non le ho mai ascoltate perché avevo paura di restare solo e perché sapevo che quei consigli arrivavano da me stesso.
Lo so, me lo hai già detto molte volte: chi meglio di me stesso può consigliarmi ciò che è giusto per me? Ma ora non credo più in questa tua affermazione perché, come tu sai, io sono chiuso qui con altre persone, qui non siamo in collegio, siamo in carcere. E proprio perché mi ritrovo qui ho deciso di dirti addio. Mi sono accorto che a furia di stare con te fuori non ho nessuno, forse le uniche persone che mi stanno ancora dietro sono i miei familiari, ma ad essere sincero non so neanche se loro sono così presenti come io penso.
Nel dirti addio mi viene malinconia perché mi tornano in mente i bei momenti passati in tua compagnia. In realtà non sono mai stati bei momenti ma con te lo sono diventati, mi ascoltavi senza interrompermi e ogni volta che finivo di parlare pensavi a cosa dirmi, eri sempre attento a dirmi qualcosa perché sapevi che in certe situazioni bisogna pesare bene quello che si dice, mi hai fatto superare momenti veramente brutti. Ma se mi chiedi di cosa parlavamo non mi è rimasto nulla, perché in fondo parlavo con me stesso.
Come tu sai, io sono sempre stato fedele e sincero e proprio per questo ora mi sento anche solo, io dal carcere ti ho chiesto molte volte dei consigli ma non ho mai avuto risposta perché tu in fondo non sei mai stato in un carcere e non sai cosa rispondermi. Invece, se fuori avessi avuto degli amici veri e reali, questi, anche senza essere mai stati in carcere, qualche consiglio da darmi lo avrebbero avuto di sicuro, e anche qualche frase di sostegno.
Adesso devo lasciarti, ma prima di farlo devo chiederti un ultimo favore d’amico, quello che ti chiedo è di non ritornare nei miei pensieri, anche quando ho bisogno di te.
Addio caro amico MIO