Il farmacista di Nantucket |
Paolo Donati |
07-07-2012 |
Ciao Juri, la settimana scorsa ho incontrato una persona che ti avrebbe fatto piacere conoscere. Ero a Bologna, in visita da un caro amico dei tempi del liceo. Da lui ho incontrato un giovane simpatico che da alcuni anni vive a Nantucket, proprio l'isola dei balenieri e del Pequod! Ogni volta che torna in Italia riempie gli amici di aneddoti ed episodi curiosi.
Questa volta ha raccontato che una sera nel pub che gestisce insieme alla moglie gli era successo di ascoltare involontariamente tre sconosciuti appena giunti da Ishmael Island, un'isoletta con un pugno di abitanti a nord est di Nantucket, al largo di Great Point Light. Il più grosso e anziano dei tre, il farmacista dell'isola, stava lavorando a un composto naturale per combattere, o almeno portare sollievo, alle vittime di un'epidemia di allergia che ogni anno, e ogni anno più violentemente, colpisce quasi tutti gli isolani, un'allergia a una specie rara di erba del posto.
Insomma, erano anni che il farmacista, più per hobby che per altro, si dilettava a fare lo "shamano" della comunità senza alcun risultato se non il relax che la cosa gli regalava. Una sera un po’ della pappetta verdastra che stava impastando era caduta sul pavimento dove, veloce come un lampo, Rodrigo l'aveva divorata, ripulendo il pavimento come solo i cani ingordi sanno fare. Rodrigo, abbiamo capito poi, era il brutale bassotto a pelo ruvido del figlio del farmacista che, nei giorni successivi, si accorse di un comportamento nuovo e stranissimo del bassotto stesso.
Dal giorno della pappetta, infatti, Rodrigo aveva progressivamente diminuito la caccia ai ricci e agli scoiattoli della zona di cui faceva quotidianamente strage. In più di un'occasione era stato visto dare inizio alle strategie e agli appostamenti di caccia, salvo poi cominciare a guaire appena azzannata la preda o subito prima di averla afferrata, per poi immobilizzarsi uggiolando e in preda a un tremore doloroso mentre la vittima scampata si allontanava sana e salva.
Certo, ragionava il farmacista con una faccia disorientata, ci saranno mille spiegazioni per un comportamento del genere. Però la curiosità lo aveva spinto ad azzardare un esperimento. Aveva mischiato un po’ della pappetta al pastone che dava sempre alle galline.
Nei giorni successivi il gallo Fernando aveva cominciato a comportarsi come Rodrigo: partiva impettito come un tacchino per suonarle ai galletti impudenti, ma arrivato a tiro di sperone e di becco si bloccava tremando in preda a qualcosa che sembrava decisamente sofferenza, dolore mentre le sue vittime si dileguavano… "Insomma" concludeva il farmacista prima di svuotare il boccale "sembrava quasi…" era quasi in imbarazzo per quello che stava per dire! "Sembrava quasi che provassero le sensazioni degli scoiattoli o dei ricci, dei galletti… la loro paura, il timore, il dolore e che quindi non potessero portare a termine l'aggressione…".
Personalmente, penso che i tre tizi dell'isoletta fossero abbastanza alticci da dire qualsiasi cosa. L'amico di Nantucket mi ha dato comunque un po’ di quella pappetta, sembra purea di fave. Io l'ho assaggiata e, onestamente, non ho sentito niente.
Da parte mia non sarei capace di far male a una mosca. Così ho provato per scherzo a cogliere, strappandolo, un fiore, ancora niente… se non fosse per una certa malinconia, una sensazione di solitudine, un progressivo intristirsi dell'umore …