Bisogna guidare la loro aggressività

Maggio 2002

 

Silvia Vegetti Finzi

«Pulsioni aggressive», «bottini simbolici di guerra», «competizione istintuale». Le parole della psicologa Silvia Vegetti Finzi, inquadrano l’ennesimo episodio di violenza tra coetanei a Milano come il ripresentarsi ritualistico, sotto rinnovate forme, di un comportamento primitivo e di base del maschio Homo-Sapiens: quello della «prova di forza». «In branco o da soli, il problema di questi adolescenti è di dare una prova di supremazia. Quella di ieri è una prova di supremazia fisica del più potente verso quello meno prestante. Si tratta di un confronto molto elementare. Il bottino, invece, rappresenta un status-symbol: giacca firmata e cellulare».

Perché si rubano questi tipi di oggetti, più che i soldi?
«Perché sono bottini simbolici di guerra. Raramente il furto è utilitaristico, difficilmente la giacca è delle stesse misure e il cellulare, chi ruba, già lo possiede. E’ una prova di supremazia»

Insomma, è l’eterno ritorno dei riti descritti nei miti, il ripresentarsi di comportamenti simbolici?
«La non sublimazione di questi riti violenti è un deficit del processo educativo. Non solo la scuola, ma tutta la società deve aiutare i ragazzi ad elaborare e sublimare le pulsioni aggressive».

In che modo?
«Incanalandole nella competizione sportiva e di lavoro, rendendole così accettabili. L’aggressività e la competizione sono istintuali nei giovani maschi, ma vanno incanalate per fini socialmente utili».

E tornare, invece, a sorvegliare e punire?
«In Usa tutte le scuole pubbliche hanno la polizia davanti. Non è utile, meglio la prevenzione. A 16 anni ci vogliono gruppi e luoghi di aggregazione, che salvino dalla solitudine. Ma non desolanti come i centri sociali, che sono come gli spiazzi davanti ai grandi magazzini della periferia milanese, dove si vive nell’anonimato. Milano, comunque, non è peggio delle altre città».

Niente punizioni, allora?
«Va bene la norma con una sanzione punitiva, ma solo se inserita in un processo educativo».

P.Pan.