Comprare i frutti di stagione Alla bancarella della Trasgressione Fa ritrovare la ragione. Mangiare una mela alla bancarella dell’agorà Ti fa ritrovare la strada della verità. Adriano Sannino Se passate, qualcuno si pungerà per i frutti ancora immaturi; se non passate, difficilmente verrà la stagione buona per maturare. Sergio Vignola Come il sapore del kiwi aspro e acidulo Come il rosso del melograno maturo Come la dolcezza del caco sul il palato Come l’arancione della zucca tra i campi Così io mi perdo in un vortice Per ritrovare la dolcezza della pesca. Anna Colombo Alla bancarella di frutta e cultura succede qualcosa di speciale; non puoi comprare la merce esposta perché a servire c’è uno strano tipo, un po’ zoppicante, che scruta i clienti e prescrive loro i frutti di cui hanno bisogno: 10kg di spinaci a chi ha rotto la propria armatura, 5 patate bollenti a chi si lamenta ma problemi non ne ha, 7 carciofi a chi è avido di cuore, 1 cavolo a chi non ci capisce niente, 8 melanzane a chi deve rientrare nella norma, 1 zucca per chi ha solo sale, 4 limoni per chi non sa arrivare al dunque, 2kg di ciliegine per chi ha già una vita perfetta, 1 mela al giorno per chi non si leva il medico di torno, 1 fico secco per chi pretende senza dare, 1 pisello per ogni principessa, 5 o 6 cipolle per chi non sa se ha freddo o caldo e tante arance per chi nella vita non ha più voglia di tarocchi. Giulia Secco E’ noto, l’abigeato è d’inverno impossibilitato. Il fio ha una stagione, così d’estate la frutta va benone. Però una mela ogni mattina Tiene lontana la rapina? D’altronde d’autunno sopra un prato Il cliente va spennato. Enrico Boyer Una bancarella: una cosa comune vista mille volte. In realtà lo scambio di un frutto o di un ortaggio può valere molto di più. Nel sacchetto ci può essere solo della frutta, ma ci può essere anche sogni, progetti, relazioni, costruzione, gioie e dolori e anche molto altro ancora. Nel sacchetto possono essere anche le speranze di molte persone che si ritrovano, con motivazioni anche molto diverse, ma accomunate dal desiderio di costruire qualcosa. Costruire.. Già, una cosa molto difficile in un contesto sociale che ci manda segnali del tutto opposti. Carlo Lozito Ho visto un giocatore uscire dal casinò come perdente. L’ho visto il giorno appresso e l’altro ancora e nulla era cambiato nella sua sorte. Mi è capitato di trovarlo una mattina, elegante, attivo dinamico nel lavoro, o comunque alla ricerca di denaro. Denaro che avrebbe giocato e perso, mi chiedevo il perché, fino al giorno in cui ho capito che tutto ciò era dovuto al bisogno masochista che si era sostituito e impadronito della sua vita, tanto da diventarne l’unica ragione. Francesco Ranieri Perché non so cogliere i frutti di stagione? Arretro, avanzo e mai so stare al centro ad allungare la mano verso ciò che c’è. Che certo c’è! Ma che non so vedere. Patrizia Inzaghi L’insalata "omerica" la imbastivamo con Luciano quando verso le due del mattino tornavamo a casa dalle serate con gli amici. La chiamavamo "Omerica" in onore degli eroi di cui studiavamo le gesta sui libri di scuola e come auspicio per gli eroi della stagione che avevamo davanti. Pomodori, uova, olive, finocchi e ogni altra cosa trovata nella dispensa. Sabato alla bancarella del Gruppo della Trasgressione ho acquistato pomodori, arance, patate e limoni per provare ancora il sapore scombinato dell’insalata degli eroi. Angelo Aparo Ho vissuto nel tempo In cui il limite Era il mio nemico E il rancore riempiva Il vuoto che mi opprimeva. Oggi, seduto a un tavolo In dolce compagnia, coltivo i pensieri che saranno la struttura del mio futuro, con la consapevolezza che nella prossima stagione raccoglierò frutti maturi. Alessandro Crisafulli Se la frutta vuoi mangiare In viale Papiniano devi andare, fragole, arance e mele puoi trovare. Ma c’è anche un altro particolare: un cigno, Sisifo e gli eroi Omerici puoi incontrare, perché per nutrirti non devi solo mangiare, è importante fermarsi anche a pensare. Noemi Ottaviani Le arance chi non le mangia piange.. Questa è la ragione che gridiamo dalla nostra prigione. Con la bancarella finisce la tarantella. Noi esistiamo e con la vostra interazione viviamo. Roberto Cannavò Il cavolo disse alla capra: "Guarda quel lupo che paura che ti fa" La capra rispose: "Tu parla per te, che intero non te ne andrai di qua" Fu allora che il lupo prese due mele rosse come il cappuccio di quella bimba famosa rosse come i piedi delle colombe rosse come quella che Eva inidicò al suo compagno rosse come le ciliegie migliori del paniere rosse come i capelli ribelli, di chi vien detto "malpelo" rosse come il sentimento che predicava Gesù rosse così, e le diede a quel cavolo e a quella capra in nome del principio che diventare grandi insieme è più utile che illudersi di farlo da soli. Sofia Lorefice |