Piazza Grande nel carcere di Bollate

Simone Beretta

29-10-2012

 

Abbiamo da poco terminato il concerto, lentamente rientriamo in reparto, in giro un'euforia contagiante: tutte le persone, anche quelle non appartenenti al gruppo, mostrano sui loro volti l'emozione che questo evento ci ha comunicato.

Sin dalle prove della mattina mi sono sentito parte di una grande famiglia, tutti si adoperavano per allestire, nessuno dirigeva i preparativi, le persone partecipavano spontaneamente e tutto si è svolto con un sincronismo e una serenità rari. Anche Aparo, che inizialmente sembrava un vulcano sul punto di eruttare, si è fatto assistere con fiducia dalle persone del gruppo, contribuendo a quello spirito di coesione che pian piano ha coinvolto tutti, comprese le autorità che sono intervenute durante il concerto.

Più che un concerto in carcere sembrava una cena in casa di amici; la musica ha fatto da collante fra i temi del gruppo e i progetti della cooperativa che sono stati esposti agli invitati. La sensazione di tutti era che persone di provenienza diversa parlassero la stessa lingua per intendersi sui loro interessi comuni.

Siamo partiti dal rancore e dalla rabbia, con due vecchi membri del gruppo che, spogliandosi delle loro maschere, hanno raccontato di loro esperienze personali difficili. La crudezza degli episodi, unitamente alla genuinità con cui le loro storie ci sono state offerte, ha permesso a noi tutti di vivere un’esperienza di rara intensità.

Il teatro di Bollate sabato pomeriggio è stato una piazza, con cittadini, detenuti, autorità, ragazzi delle scuole raccolti per vivere e discutere insieme. Non c'era nessuno straniero, tutti parlavano senza barriere, senza diffidenza. Alla fine del concerto non si distingueva chi fosse detenuto e chi no.

 

Cooperativa Trasgressione.net

La cooperativa sociale Trasgressione.net è il braccio imprenditoriale del Gruppo della Trasgressione. Non si può essere soci della cooperativa senza aver lavorato in linea con le coordinate e gli obiettivi del gruppo per almeno un anno. Il nostro scopo principale non è dare sostegno economico all’ex detenuto, quanto garantire ai componenti del gruppo (detenuti e non) un clima di progettualità permanente, nel tentativo di fortificare il senso di appartenenza e il reciproco riconoscimento fra chi è passato dal carcere e chi no, così da rendere più difficile che per ciascuno di noi l’altro possa essere solo preda, carnefice, straniero.